Le ''plusvalenze'' ... arrancano
Data: 16/10/2011 19.19
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa C.F.C.  0

 

Lecce               0

 

 

Il Genoa, purtroppo, non va: siamo sicuri sia sola colpa dell’allenatore?



Le due vittorie consecutive con Lazio e Catania ci avevano fatto sognare, quantomeno avevano allontanato i “cattivi pensieri” che cominciavano a preoccupare più d’uno.

Il dubbio, ora, è che quello sia stato solo un fuoco di paglia e tornano i dubbi ed il resto.

Qualcuno teme, dopo quella fallimentare della scorsa stagione, che sia stata nuovamente sbagliata la campagna acquisti.

Non credo sia il caso di andare oltre, speriamo ci sia modo di rifarci presto anche se ora il calendario non aiuta.

Veniamo alla partita e non possiamo nascondere che l’arbitro in primis e la sfortuna oggi non sembravano essere stati proprio dalla nostra parte.

Nella Nord si notano alcuni striscioni, di particolare momento ci pare quello per la Fincantieri.

Dopo non poche polemiche, finalmente, pace fatta per i "Children", iniziativa orgoglio della tifoseria rossoblù.

Bellissimi come sempre tornano a sorridere ed ad incitare nel loro settore, poi nell'intervallo sfilano sul prato a raccogliere gli applausi del Ferraris.

Malesani a metà campo conferma Kucka (ma per il ceco tira una brutta aria sugli spalti e lui, nonostante i buoni propositi proprio non c’è e finisce per essere sostituito tra i fischi) e Veloso in regia, new entry Birsa a svariare sul centro-sinistra.

In difesa, davanti a Frey, ci sono Rossi e Antonelli a spingere sulle fasce, Dainelli e Kaladze centrali, Merkel (altra new entry)a svariare sul fronte offensivo alle spalle di Palacio e Caracciolo.

Un turno di riposo, come previsto, per Constant, diventato papà nella notte.

Le note salienti del primo tempo: al 19' cross di Palacio che taglia tutta l'area di rigore, sulla destra arriva Rossi e spara un bel destro al volo che impegna un attento Benassi che non si fa sorprendere; al 28' assurda uscita di Benassi su lancio dalle retrovie, Palacio lo anticipa di testa ma il pallone un po’ lungo finisce sul fondo.

Tre minuti dopo su calcio di punizione Veloso prova a sorprendere Benassi che riesce a smanacciare in corner la conclusione del centrocampista lusitano.

Ripresa. Stessa musica: Genoa in avanti e Lecce che difende lo 0-0.

Al 2' Caracciolo tocca in profondità per Palacio che calcia in diagonale, le gambe di Tomovic a deviano in corner.

Si fa vedere anche il Lecce: scambio Giacomazzi-Grossmueller con palla a Pasquato che con il destro a giro dal limite sfiora il palo alla sinistra di Frey.

Di Francesco si cautela rafforzando il centrocampo: fuori Pasquato e dentro Cuadrado, con Ofere che diventa unica punta assistito alle spalle da Grossmueller.

Il gioco langue sterile ed involuto, sugli spalti la gente comincia a spazientirsi: cosa aspetta Malesani a fare qualcosa?

Via l'indisponente Kucka urlano in tanti (tante), lui risponde con Pratto e Jorquera al posto di Caracciolo e, appunto, Kucka.

Merkel scala a centrocampo, il baricentro del Grifo si alza e il cileno si fa subito vedere centrando il palo con un destro dal limite; sulla ribattuta ci riprova Palacio ma Benassi gli chiude lo specchio.

Di Francesco manda in campo anche Corvia al posto di Ofere.

Jankovic, dentro al 32' al posto dell'infortunato Birsa, ci prova subito con un destro da fuori ma il portiere del Lecce non si fa sorprendere.

La svolta della partita sembra arrivare al 34' quando Antonelli commette un fallo e Kaladze innervosito come il pubblico da un arbitro davvero non proprio casalingo (nel primo tempo ignora un brutto intervento su Palacio lanciato a rete), allontana polemicamente a palla e si prende un primo giallo poi gli sfugge qualche parola di troppo ed il “permaloso” direttore di gara non ci pensa un attimo a ritirare fuori il secondo cartellino ed a mandare negli spogliatoi il migliore dei nostri difensori.

Con il Genoa in dieci viene fuori un finale abbastanza emozionante, con entrambe le squadre che vanno alla ricerca del gol-vittoria.

Alla rete ci va vicino il Genoa in pieno recupero con un bolide di Jankovic su punizione che impegna Benassi.

Resta una squadra senza gioco e qualcuno aggiunge anche senz'anima che, a momenti, da l’impressione di una “brancata di amici” che si ritrovano la domenica per fare una partita di pallone.

In effetti, bisogna dare atto a questi ragazzi di un minimo di orgoglio: nei cinque minuti finali, in inferiorità numerica, hanno almeno tirato fuori gli attributi cercando la vittoria con molta più convinzione dei salentini.

Sarà stato forse per questo che i pochi giocatori rossoblù che sono andati sotto la Nord per il consueto saluto finale hanno raccolto gli applausi sia pure, logicamente, abbastanza tiepidi della Gradinata.

Dei nostri ex non male Esposito, forse un po’ rinfrancato dopo le ultime disastrose stagioni, direi piuttosto bene Tomovic che pare maturato e davvero in palla, si è opposto spesso con efficacia allo stesso Palacio.

Mala tempora currunt, purtroppo, ma si sa che il calcio fa parlare e fa tacere, chissà che a breve il Grifo non ci faccia nuovamente ricredere, dai perché no?

Giancarlo Rabacchi

Per le foto si ringraziano La Gazzetta dello Sport ed Il Secolo XIX







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