Svolta nella ripresa
Data: 11/12/2011 07.16
Argomento: il Grifone in campo


 

Siena      0

Genoa    2   (st. 12’ Rossi; 92’ Palacio)

 

 

 

 

 

 

 

 

Arbitro: Guida di Torre Annunziata

AMMONITI: Zè Eduardo (G), Rossi (S), Gazzi (S), Contini (S), Constant (G), Brienza (S)

Il Grifone passa a Siena con il classico 2 – 0, rinsalda la posizione di classifica e la panchina di Malesani. Per noi 3 punti di serenità che, però, non coprono le lacune di una squadra, che ha muscoli e cuore, ma deve sempre  trovare una soluzione all'antico - dai tempi di Milito - problema del centravanti, con un Zè Eduardo ancora impalpabile e Caracciolo oramai dimenticato in panchina 

 



I rossoblù si aggiudicano un delicato confronto ai margini della zona rossa della classifica grazie a un gol del capitano al 12' della ripresa e al raddoppio dell'argentino nel recupero dopo una davvero clamorosa traversa di Destro sull'1-0.

Abbiamo visto un Genoa decoroso ed in controtendenza: sinora, infatti, avevamo fatto piuttosto bene con le squadra di blasone – vittorie con Lazio e Roma, pari a casa Juve – ma siamo stati in affanno con le piccole – sconfitte in trasferta con Chievo, Parma e Cesena, più un pari al Ferraris con il Lecce, a Siena, finalmente, è arrivato il secondo prezioso successo esterno e stavolta contro  una “quasi diretta concorrente”, molto agguerrita in casa ed abituata a lottare con i denti per la salvezza.

Virgolettato precedente non casuale perché a certi discorsi ci eravamo, fortunatamente, disabituati, ma purtroppo questa, probabilmente, non è la squadra più forte mai allestita durante la gestione dell’attuale Presidenza che, ci si augura, vorrà e saprà capire la situazione ed agire di conseguenza.

Passando alla cronaca poche emozioni nel primo tempo che vede due squadre guardinghe e prudenti, entrambe reduci da due sconfitte consecutive, più attente a coprirsi che ad offendere. 

Nel primo tempo, di cui ora si discorre, è il Genoa che mostra una leggera supremazia, più legata alla qualità di Merkel e Palacio che non alla fluidità dell’azione.

Il Siena agisce più di rimessa, senza peraltro troppi spunti dal suo centrocampo, poco creativo, bisogna però riconoscergli la davanti un Calaiò che mette i brividi, soprattutto nel gioco aereo.

Zero tiri in porta nella prima mezzora, il primo che ci prova al 32’ è il sempre più convincente Merkel  con un  rasoterra da fuori deviato in corner da Brkic.

Per il resto, si ricordano, in avvio un paio di entrate in area di Constant (che in questa partita offre  – speremmu ben - non trascurabili segni di risveglio), un colpo di testa di Granqvist (oramai sempre più chiaramente il miglior acquisto estivo) che sfiora l’incrocio, da una parte; un’insidiosa punizione tagliata di D'Agostino, insieme a tre conclusioni (due di testa) di Calaiò, come detto, il più positivo dei suoi, dall’altra.

Sorprende e da coraggio l’intervista al termine del primo tempo che ci presenta un Merkel molto carico e sicuro di se: …”siamo venuti qui per vincere e ci proveremo in tutti modi nella ripresa”.

Pochi dubbi, questo è un solare esempio della classica mentalità vincente, diamoglielo se non altro questo merito al “mollo” Malesani che almeno la carica ai suoi ragazzi ci prova, evidentemente, a darla.

La svolta, appunto, nella ripresa propiziata, anche, da due loro “erroracci”.

Al 12’ st imperfetta uscita del portiere Brkic su un bel cross teso di Constant, su cui l’onnipresente Marco Rossi, bandiera e capitano del Genoa, si è avventato per il gol che ha spianato la strada ai nostri.

Destro, al 23’, ben servito in area da Calaiò, solo ad un passo da Frey esagera con la forza del suo piatto e centra la parte bassa della traversa.

Pratto, soprattutto, e poi Palacio, di testa, cercano il raddoppio, che arriva quasi al termine del recupero.

È proprio Palacio, 6 i suoi gol in campionato, che s’invola in contropiede, salta con eleganza il portiere Brkic e mette il sigillo al risultato.

Abbastanza numerosi i tifosi al seguito, una città ospitale e generosa dove spesso ne usciamo bene, una tradizione da continuare.

Alè!

Giancarlo Rabacchi

Si ringraziano per le foto la Gazzetta dello Sport ed il Secolo XIX.







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