La legge del Ferraris
Data: 30/01/2012 07.34
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa     3  (pt. 31' Palacio, 36' Gilardino; st. 25' Palacio)

Napoli     2  (st. 36' Cavani, 37' Lavezzi)

Il Grifone sul terreno amico si prende una bella rivincita e, dopo Roma ed Udinese, "mata" anche il Napoli. Il duo Gilardino e Palacio, ora ben supportati,  stanno trasformando l'attacco del Genoa in una letale macchina da gol. La difesa, più attenta e concentrata del solito, si distrae solo per due minuti, ma concede ai partenopei solo l'illusione di una possibile e clamorosa rimonta. In conclusione una bella e divertente partita con tanta adrenalina e lieto fine. Festa tra le neve per il trentennale del "gemellaggio"tra le due tifoserie.

 



Il Genoa batte il Napoli “vendicando” la sonora batosta dell’andata con una partita da incorniciare, soprattutto il primo tempo in cui sovrasta i partenopei in modo quasi imbarazzante.

 

Non credo di esagerare, basti pensare ad almeno tre occasioni da “quasi gol” sprecate dal duo delle meraviglie (non sono robot) che avrebbero consentito al Genoa un risultato ancora più rotondo.

 

Marino, che notoriamente predilige il gioco offensivo, coraggiosamente schiera una squadra abbastanza sbilanciata in avanti, con solo due centrocampisti (il ritrovato KucKa e l’infaticabile Biondini), affida le fasce a Sculley (bentornato) ed a Jankovic del quale scopriamo insospettate doti difensive, di più la capacità di capire lo svolgimento del gioco ed il saper essere al posto giusto al momento giusto.

 

Il buon rientro di Kaladze ed una maggiore concentrazione ci regalano una difesa meno farfallona del solito, a parte due minuti d’amnesia, ma forse anche merito degli avversari con due prodezze (la seconda in fuori gioco?) di Cavani e Lavezzi, vale a dire il meglio del meglio della temibile squadra napoletana ed anche, soprattutto, per i problemi fisici che hanno (hanoi!) costretto prima Sculli (32') e poi Bondini (36') a chiedere il cambio.

 

Insomma l’entrata di Cavani e l’uscita di Sculli e Biondini ha sostanzialmente alterato gli equilibri della gara, ma non è bastato a negarci una vittoria davvero meritata.

 

Qualche cenno di cronaca.

 

Il trentennale dell’amicizia tra le due tifoserie viene festeggiato prima con una amichevole sfilata in centro e poi allo stadio con un appariscente striscione nella Nord che regala anche cori ed applausi a favore degli ospiti.

 

Molto meno amichevole l’atmosfera in campo. 

Il primo tempo è a tratti cattivo, gli ammoniti al 3' sono già due: il 6-1 dell'andata, forse, ha lasciato qualche strascico.

Prima occasione, l'unica dei primi 45, per il Napoli con Pandev, centravanti al posto di Cavani, che devia a lato un cross di Zuniga.

Poi è solo Genoa, i nostri sfiorano il vantaggio con Gilardino, che spreca due volte sottomisura, e Jankovic.

Poi a suggello della sempre più evidente superiorità arriva il “gol della domenica” di Palacio, una rete favolosa con un destro violento dalla grande distanza dopo un rimbalzo.

Il Napoli, palesemente, accusa ed il Genoa affonda con Gilardino, che si rifà degli sprechi precedenti e segna” alla Giardino” di testa, sfruttando un bel cross pennellato di Sculli da sinistra.

Il Napoli ora sbanda ed incattivisce la partita: fallaccio plateale di Lavezzi, ammonito, su Mesto, che poco dopo si becca pure lui il giallo, mettendo fuori combattimento Cannavaro, sostituito forzatamente da Maggio, che trasforma la difesa del Napoli in un reparto a quattro.

Ripresa.

Il Napoli fa la partita, ma è più fumo che arrosto.

Il Genoa manca occasioni davvero ghiotte per chiudere i conti, ma poi ci pensa il “due delle meraviglie” e al 25’ Palacio, il migliore dei nostri, con un destro incrociato sul bel pallone recapitatogli da Gilardino trova l'11° gol in campionato per l'attaccante argentino, mica male a pensarci.

A questo punto la partita sembra chiusa, ma i cambi (i nostri forzati, come detto) regalano nel finale non poca adrenalina.

Il Napoli, in ritardo, come a Siena, prova a scuotersi, stavolta troppo tardi, per riuscire a pareggiare.

Riesce a segnare due reti, con Cavani, entrato in campo al 12' della ripresa, che segna di testa, al 35', ma a far venire i brividi a Marassi, non solo per colpa della neve che cade, è Lavezzi, che dopo una partita scialba, realizza d’esterno destro il loro secondo goal con una conclusione piuttosto complicata.

Il Napoli tenta sino all’ultimo ed ha pure una buona occasione con un buon destro di Dzemaili respinto da Frey.

Vinciamo noi e tutti i genoani se ne tornano a casa felici.

Alè!

Giancarlo Rabacchi

(Per le foto si ringrazino il Secolo XIXI e la Gazzetta dello Sport)

 

 



 





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