''Meritiamo di più''
Data: 26/03/2012 07.51
Argomento: il Grifone in campo


Genoa       2   (p.t. 20' Belluschi; st. 89' Palacio)

Fiorentina  2  (pt. 31' Montolivo; st. 25' Natali)

La Fiorentina sfiora il colpo gobbo a Marassi, si fa raggiungere all'89' da Palacio. L’abbiamo davvero  scampata. Finisce 2-2: un risultato che accontenta i rossoblù; molto di meno i viola, ma la contestazione dei tifosi genoani deve far meditare Preziosi, Marino e la squadra.

 



Partita molto combattuta a Marassi, a tratti anche bella, ma il Grifo fa un passo indietro rispetto alle prove abbastanza autorevoli messe in mostra contro la Juve, soprattutto, e la Roma.

I rossoblù passano con Belluschi, Montolivo (in fuorigioco?) pareggia e Natali sorpassa.

Nel finale, all’89’ ci pensa il fuoriclasse argentino con il codino che s’inventa un gol straordinario ed evita al Genoa una sconfitta imbarazzante.

Sintetico e lapidario, al termine, il giudizio della Nord, che ha cantato ed incitato a lungo la squadra: meritiamo di più.

Una volta c’era, non a Genova, un Presidente che voleva comprare “l’amalgama”, perché tutti intorno dicevano che era quello che mancava alla sua squadra.

Quello che, probabilmente, fa difetto da un po’ a noi credo sia il valore aggiunto della continuità.

Ogni anno, di più ogni sei mesi, si rivoluziona tutto, allenatori, giocatori,  modulo, ecc. non si sa bene in base a quale tipo di programmazione.

In questi anni abbiamo certamente avuto modo di vedere e gustare anche giocatori d’alto profilo e dobbiamo di questo rendere merito al nostro Presidente, ma è di tutta evidenza che altri tipi di politiche societarie sono più produttive e danno ben altri frutti.

E’ dai tempi di Pruzzo che i Presidenti ci predicano che non ci si deve affezionare ai giocatori, questo calcio che sperpera in modo dissennato i soldi che non bastano mai, per non affondare del tutto necessita anche di “plusvalenze” annuali, ma da noi, forse, non si esagera un po’?

Poi, se vogliamo, pigliamocela pure con il malcapitato di turno che siede sulla nostra panchina, ma l’esperienza insegna che raramente i cambi in corsa danno risultati eclatanti.

Nessuno fa miracoli, anzi l’improvvisazione estemporanea si sostituisce al valore aggiunto della continuità, appunto.

Tirem innanz.

Un po’ di cronaca.

Genoa e Fiorentina sono entrambe a caccia di una vittoria per mettersi al sicuro per tempo, i maligni ci ricordano, infatti, la posizione della ciclistica di questi tempi nello scorso campionato.

Fatti gli scongiuri del caso, andiamo avanti, di più si può dire che nel calcio ci sta tutto, ma le due squadre che si sono affrontate ieri a Marassi hanno nel loro arco frecce che, ritocchiamo tutto quello che vogliamo, dovrebbero, magari con qualche indebito patema di troppo, levarsi alla fine dall’impiccio, salvo, mi si passi il francesismo, grosse, inopinate ed imprevedibili “cazzate”.

Appare messa meglio in campo la Fiorentina, i viola che per l'occasione indossano un completo giallo alla Villarreal, ma il Genoa con piglio rabbioso ribatte colpo su colpo.

Le squadre sono molto corte e la sfida si snoda a centrocampo.

L'equilibrio è la caratteristica del primo tempo, ma a farsi preferir, come detto, è la Fiorentina

Il Genoa fatica, ma riesce a passare grazie agli inserimenti sulle fasce, da cui partono numerosi cross, al 20' bello e teso (incredibile!) è quello di Mesto dalla destra, il colpo di testa angolato e imparabile è di Belluschi che svetta in area.

Peccato che poco dopo Palacio rimasto solo di fronte al portiere fallisce il facile raddoppio, calciando alto con un improbabile destro al volo.

L'occasione gettata al vento dall'argentino fa temere la svolta, il classico gol sbagliato, gol subito.

I viola, infatti, ricuciono lo strappo e dopo diverse insistite azioni offensive al 31' arrivano al pareggio.

 L'1-1 nasce da una carambola davanti a Frey, la palla da Rossi finisce a Vargas il cui tiro è deviato in rete da Montolivo.

Rischiamo addirittura il sorpasso se Frey, al 34', non si opponesse alla disperata ad Amauri che, solo in area, per nostra fortuna calcia male il pallone di un possibile 1-2, che, però, è solo rimandato alla ripresa dove la musica non cambia.

Prova a dare uno scossone alla partita Marino, togliendo Marco Rossi per Jorquera, più d’uno invocava, invece, la sostituzione di un Veloso un po’ opaco.

Un Genoa appare subito abbastanza sbilanciato, subisce il ritorno della Fiorentina e si becca il gol da palla inattiva, angolo e colpo di testa di Natali che s’infila sotto la traversa nonostante il disperato tentativo di Frey di opporsi.

Delio Rossi toglie Marchionni per Lazzari; Marino, che non ha nulla da perdere, punta al gol e toglie Veloso per Sculli.

Il Genoa rimane, però, in difficoltà, è stanco, soprattutto di testa, abbastanza da rischiare il tracollo su un tiro di Vargas al 43, ma per fortuna il finale sarà diverso.

Chiudo con la descrizione che fa la rosea del gol del pareggio del nostro grande “codino ”:

 

“La classe fa spesso la differenza. Guai a lasciare il minimo spazio a Palacio che al 44' prende palla al limite, penetra in area, supera Natali e infila Boruc con un diagonale chirurgico. “

Ora sotto con la "spernacchiata" Inter di questa stagione.

Speremmu ben.

Giancarlo Rabacchi

 



Per le foto si ringraziano la Gazzetta dello Sport ed il Secolo XIX





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