Squadra valorosa, sorte contraria
Data: 26/04/2012 07.38
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Milan A.C.                            1

(41’ II t. Boateng)

 

Genoa  C.F.C.                      0

 

 

I nostri sostenitori volevano riconoscere la loro squadra.

Troppo grave era il peso calato sul morale di noi genoani e di tutti i componenti del Club, domenica scorsa.

Troppo grave l’accusa ai giuocatori di non meritare la maglia e troppo grave il modo della contestazione.

 

 



Il Genoa si presentava alla gara in un momento di pericolosa crisi.

Una gara che ci vedeva sfavoriti, anzi che celava le possibilità di una disfatta, con conseguenze pesanti.

 

La società ha reagito, la squadra ha reagito con orgoglio meraviglioso.

I giocatori, che secondo quel gruppo di pseudotifosi non meriterebbero la maglia, l’hanno invece onorata ancora una volta con tutte le forze ed hanno meritato e sfiorato il pareggio sul campo di un Milan in corsa per lo scudetto.

 

Come è stato possibile?

 

L’impegnata azione del Presidente Prezioni, l’applicazione del nuovo allenatore, la volontà dei giuocatori. Sia lode a tutti loro. Forse ha anche tranquillizzato la notizia, acquisita nel pomeriggio, della sconfitta del Lecce, che sarebbe restato dietro comunque andasse la nostra partita

    

Pur nell’amarezza del contesto, la partita ci ha restituito fiducia per la dimostrata sanità del nostro ambiente.

 

Per scelta e per necessità, la nostra formazione era rimaneggiata ed era logico prevedere un divario di forze. Invece il Genoa ha giocato con autorità e con buon bagaglio tecnico in difesa e a centro campo e in questi reparti non ha marcato inferiorità rispetto ai blasonati avversari.

 

Scarsa è stata invece la capacità offensiva. Palacio aveva il compito difficile che ha l’unica punta quando non riceve allunghi lavorabili. D’altronde l’obiettivo tattico non era quello di rovesciarsi in avanti. 

 

Tuttavia l’impressione che l’unica squadra che potesse segnare fosse il Milan era errata: al 9’ minuto Kucka penetrò nello spiraglio buono e in piena area poté sparare un tiro che Nesta, da terra, respinse con un braccio alzato. L’arbitro Gervasoni negò il calcio di rigore: un errore dell’arbitro, questo, pesante sul risultato finale a sfavore del Genoa.

 

Per tutto il primo tempo lo svolgimento fu equilibrato, ma il Milan, che forse non si aspettava questo equilibrio, non solo ha uomini di valore in campo ma anche in panchina, e nel secondo tempo rinforzò fortemente lo schieramento d’attacco attraverso sostituzioni e cominciò a pressare.

 

La ripresa inizia con un’occasione di Palacio in contropiede.

 

Al 5’ Frey fa la prima vera parata della gara, respingendo una springata di Ibrahimovic decentrato.

 

Mentre alcuni giuocatori del Milan ammoniti continuavano a tirare per la maglia senza la punizione grave, il nostro Jankovic incorse sciaguratamente in una doppia scorrettezza e venne espulso al 27’  minuto. La pressione del Milan aumentò, davanti a Frey le vicende si complicarono.

 

In inferiorità di uomini, nei giocatori del Genoa cominciò a vedersi la stanchezza e qualche crampo, non solo per motivi di allenamento ma anche per il superlavoro in cui tutti si erano profusi. Era ormai vicinissimo il raggiungimento del prezioso pareggio quando Biondini perdendo un tackle restava a terra e il Milan sfruttava la doppia superiorità andando a segnare il gol della vittoria con un’azione fortunosa.

 

Nel complesso la gara non offrì molti episodi esaltanti sottoporta da elencare in cronaca.

 

Ritorniamo con un risultato negativo ma col conforto di una prova buona e promettente.  Forza ragazzi, i genoani vi sono vicini.

 

  

Vittorio Riccadonna

 

 







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