Lo si dice: il risultato perfetto
Data: 11/02/2013 10.59
Argomento: il Grifone in campo


 

Parma F.C.                            0

 

Genoa C.F.C.                         0

 

 

 

Abbiamo ottenuto, su di un campo ostico ed a noi tradizionalmente sfavorevole, un pareggio che fa progredire la nostra classifica di un punto -  beneficio da considerarsi, saggiamente, prezioso, secondo l’opinione generale.

 

La squadra capitanata da Antonelli ha tenuto bene la sua parte e il pari è equo e meritato.

 

  



Dunque, tutto bene e rientriamo soddisfatti.

 

Nonostante questo, ci rimane la strana impressione di aver assistito ad un avvenimento che non ha compiutamente espresso le proprie potenzialità.

 

Una partita di calcio possiamo vederla come una rappresentazione teatrale di conflitti e di pathos, come quelli che ci hanno travolti, ad esempio, contro la Lazio. Senza marcature, qualcosa nell’intensità viene meno.

 

Tuttavia questo 0-0 è stato fisicamente aspro: è cominciato con una serie di falli principalmente da parte dei parmensi, tra cui una entrata su Borriello, colpito ad una caviglia, passata irrilevata. Per l’intera gara la metà campo ha visto scontri accaniti anche al limite della correttezza. L’arbitro Peruzzo da Schio non ha chiarito ai giucatori questo limite, non ha ravvisato sempre con precisione il lecito; ma ha avuto il merito, nel suo comportamento corrivo, di trasmettere un intendimento e di evitare che avvenisse un qualche episodio clamoroso e durante e alla fine della gara si sono potute apprezzare espressioni amichevoli tra gli opposti giocatori. Anche dal punto di vista gladiatorio, dunque, malgrado le premesse, è mancato l’avvenimento travolgente.

 

La squadra del Genoa ha curato con la massima dedizione queste fasi di metà campo, ma come prima cosa si è appoggiata sulla sua nuova solida difesa. Sta qui il nucleo della sua attuale forza. La difesa del Genoa ha oggi acquistato una omogeneità e coesione fino a poco tempo fa sconosciuta.

 

Se nella prima parte della gara il Genoa ha prevalso come conduzione del giuoco, ci sono state poi delle fasi impegnate in difesa. E’ vero che qualche occasione c’è stata, in cui la palla ha sibilato vicino ai nostri pali, ma poche volte Frey è stato impegnato, mai molto severamente, e il portiere ha giocato in armonia con i difensori centrali.  

 

Detto il bene del complesso difesa-mediana, non si può dire che il giuoco dell’attacco incentrato sul solo Borriello non abbia funzionato; ma non ha avuto quegli artigli che servivano per afferrare la preda. Così possiamo concludere che la partita del Genoa è stata buona, non ottima. La squadra è stata sana, bene inquadrata, positiva, ma non ha raggiunto quell’insieme da squadra superiore.

 

Il miglior tiro della partita lo ha sfoderato Bertolacci, che da fuori area ha estratto dalle sue notevoli capacità una stangata che ha colpito imparabilmente l’incrocio dei pali, al 3’ della ripresa. Il rimbalzo ci ha negato di poter rovesciare la situazione a nostro favore. L’impresa non è riuscita.

 

Se per il resto le nostre manovre di attacco risultavano frenate, bisogna darne atto anche al Parma: la squadra locale, forte della sua buona classifica, è stata a sua volta molto attenta a mantenere tutte le coperture in difesa in ogni fase della gara.

 

Guardare la partita attraverso una tale lente di osservazione vuol dire dimenticare molte cose: i progressi di queste ultime settimane, il miglioramento generale, l’impostazione della squadra più efficiente, l’essere rimasti imbattuti in queste tre difficili partite della gestione Ballardini. Molte cose sono cambiate in meglio e si percepisce un nuovo spirito di ottimismo.

 

Non esiste ragione per lamentarsi della squadra, che ha soltanto pareggiato a Parma! Cosa volete adesso, vincere tutte le partite? Confessate che alla vigilia un punto a Parma lo consideravate meraviglioso, dopo Juventus e Lazio! 

 

Così ragioniamo tra di noi, che abbiamo sollevato la testa dalle braci ardenti della classifica e ci stringiamo di nuovo attorno alla squadra.

 

Ma se coltiviamo un piccolo rincrescimento per non essere riusciti a realizzare una vittoria esterna tanto insperata, la ragione ci dice che una messe di un punto a partita, cioè ancora 14, probabilmente non basterà per raggiungere la salvezza, e le partite sono tutte difficili, a partire dalla prossima, durissima; quindi ci facciamo domande sul peso che potrà avere, alla fine del campionato, la differenza di un solo punto.

 

Ma oggi non lo sa con certezza nessuno.                   

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 







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