Quanti ostacoli per un buon Genoa!
Data: 04/03/2013 11.16
Argomento: il Grifone in campo


 

 

 

A.S.  Roma                               3

(16’ I t. Totti, rigore; 13’ II t. Romagnoli;  44’ Perrotta)

 

Genoa  C.F.C.                           1

(42’ I t. Borriello, rigore)

 

 

Il Genoa di Ballardini, sebbene battuto per la prima volta, ha voluto esprimere in questa impegnativa partita in notturna un’ulteriore prova di valore.

 

La nostra squadra ha qualche ragione di lamentarsi delle decisioni dell’arbitro, ha trovato un portiere avversario valido, ha sviluppato una notevole mole di giuoco ma non ne ha cavato decisivi effetti. Infatti si sta evidenziando il congegno cercato da Ballardini di un rilancio delle azioni a partire dalla difesa, attraverso manovre combinate in una mediana infoltita a spese inevitabilmente delle forze in attacco.

 

  



La Roma è sembrata una squadra differente da quella ammirata a Genova all’andata: più cauta e meno dinamica; in alcuni periodi della partita, specialmente nel finale del primo tempo, è stata compressa in difesa, in altri ha condotto in avanti un giuoco che non è sfuggito al controllo della forte difesa rossoblù.

 

7’: secco tiro da fuori area di Kuzka, parato.

 

10’: insidioso centro sotto porta, Frey si salva.

 

15’: l’arbitro Gervasoni assegna un rigore alla Roma per una caduta di De Rossi che, vista alla televisione, sembra simulata. Esaurite le proteste, Totti tira forte nell’angolo basso e Frey arriva soltanto a toccare la palla. Uno a zero.

 

22’: bel tiro poco fuori di Bovo. Si sta sviluppando una offensiva genoana che porterà una messe di 11 calci d’angolo a zero nel primo tempo!

 

32’: azione di Borriello con centrata arretrata dalla sinistra che di testa Bertolacci spedisce sotto la traversa, centrale: Stekelenburg (si moltiplicano i nomi strani ...) alza in angolo; fa quel che deve, la bella azione era più spettacolare che efficiente. 

 

33’: mischia sotto la porta della Roma e Stekelenburg afferra sulla linea un insidioso pallone basso di rimpallo.

 

42’: ancora Borriello sfugge sulla sinistra, si svincola dall’entrata di Burdisso, toccato cade e il Genoa ottiene il suo rigore. Perfetta esecuzione di Borriello.

 

Uno a uno all’intervallo e nessuno si aspettava una tale capacità di reazione del Genoa.

 

2’ II t.: Vargas non arriva ad agganciare un lancio molto invitante.

 

6:’ ammonizione di Lamela, che ha cercato di replicare il giochetto simulatorio del primo tempo di De Rossi.

 

9’: Osvaldo ceffa una veloce palla, solo davanti alla nostra porta. La Roma sta prendendo quota.

 

13’: Lamela impegna severamente la nostra difesa e subito dopo da calcio d’angolo la Roma ricava il gol del 2-1. Non devo descrivere l’azione del colpo di testa ravvicinato e del portiere statico: l’abbiamo vista tante volte, la credevamo un ricordo del passato, ma dobbiamo onestamente ammettere con noi stessi che capitano a tutti e fanno parte delle recite dei calci d’angolo. 

 

Gradualmente il Genoa torna ad emergere e dimostra la sua forza organizzando una reazione. Ballardini al 16’ mette in campo Jorquera e Immobile, allo scopo di ottenere e sfruttare spazi in attacco. Purtroppo, benché Immobile porti movimento, nessuno dei due riuscirà ad incidere.

 

Avviene un episodio singolare, indicativo di una nuova applicazione del corretto spirito sportivo. Essendo rimasto a terra in area di rigore genoana Osvaldo, i genoani, che controllano il pallone, si mantengono in attacco per circa un minuto, cosa perfettamente giustificata, e l’arbitro fa bene a non interrompere. Schiatta invece Ballardini, che nella foga di urlare ai propri giocatori di buttare fuori la palla evade dalla area costretta e per questo viene espulso dall’arbitro. Scorrettezza di doppio ordine del nostro allenatore ma in considerazione dello spirito di essa l’arbitro poteva tralasciare l’espulsione. 

 

26’: parata di prontezza del portiere della Roma su tiro ravvicinato in mischia.

 

33’: tiro di Kuzka parato. Subito dopo Totti provoca un diverbio con Kuzka e alla televisione non appaiono colpe del nostro Kucka. Ahimé, era già stato ammonito (per un fallo trascurabile) – al contrario di Totti! – e il Genoa, restato in 10 giocatori, trova maggiori difficoltà nel suo tentativo di rimonta. 

 

43’: dubbio fallo di mano in area rossa.

 

44’: azione di ampio raggio della Roma che fa il tezo gol.

 

Si conclude così con un punteggio rotondo una partita sfortunata ma dal nostro canto pregevole.

 

A favore della Roma un comportamento misurato delle proprie forze.

 

Insoddisfacente l’operato dell’arbitro Gervasoni. 

 

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 







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