Genoa     1 (6' Floro Flores)

Atalanta 1  (8' Del Grosso)

Ti aspetti una squadra tutta cuore e grinta e ti trovi davanti un gruppo di ragazzi impauriti che non riescono a mettere insieme 4 passaggi di fila e che arrivano in porta 3 volte in 90 minuti...

Basterebbero queste poche righe per "raccontare" la partita di ieri.

Il Genoa è una squadra timida che sembra credere poco alle proprie possibilità e che non riesce più a creare il gioco che creava nelle prime partite dell'era Ballardini; (quando a fermarci sono stati gli arbitri).

Ogni domenica c'è qualcosa che manca...una volta il centrocampo, la volta dopo l'attacco, altre volte l'arbitro, e, purtroppo, ultimamente anche l'allenatore. Ho come l'impressione che proprio Ballardini sia il primo ad essersi "perso": non riesco a capire le squadre che mette in campo, non riesco a capire tutti quei difensori in squadra, la completa assenza di gioco sulle fasce, ancora più grave se consideriamo che uno che sulla fascia ci gioca anche in Nazionale l'abbiamo pure...ma come è possibile che tolga Antonelli dal suo ruolo naturale?

Ieri in Tribuna ho visto Vargas e Borriello...nemmeno la gioia che hanno provato i miei occhi nel vedere quel po' po' di ragazzone, mi ha impedito di provare rabbia verso i due per come si sono procurati le inutili ammonizioni al Derby: la partita di ieri, con loro due in campo forse avrebbe avuto un andamento diverso.

A dir la verità era iniziata alla grande: dopo solo 6 minuti eravamo in vantaggio grazie al gol di Floro Flores, ma poi...solo due minuti dopo ci siamo fatti piccionare da un calcio d'angolo battuto sull'uomo smarcato che arrivando da dietro ha avuto anche il tempo di mettersi a posto la palla per calciarla meglio, tanto era libero e indisturbato. Da quel momento e fino alla fine del primo tempo, praticamente il nulla: solo lanci lunghi e tanti bei passaggi indietro (con l'Atalanta tutta nella propria metà campo); nella seconda frazione di gioco Ballardini toglie Floro e mette Immobile (a me ieri è piaciuto) e poi inserisce Nadarevic (per Moretti) e Rigoni (per uno spento Jankovic).

A quel punto abbiamo giocato un po' meglio, spingendo di più sulle fasce e creando anche due o tre occasioni da gol che hanno sfiorato il palo e che hanno fatto mettere le mani alla testa a tutto lo stadio che oggi ha sostenuto la squadra come forse non faceva da tempo.

Sarà forse vero che troviamo il meglio di noi stessi nelle situazioni sportive che nessuno di noi vorrebbe vivere?

Cristina Moresino