Sconfitta con perdite
Data: 09/12/2013 02.00
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Cagliari C.                               2

(31’ II t. Sau; 47’ Sau)

 

Genoa C.F.C.                          1

(17’ I t. Gilardino)

 

 

 

Sarda Tellus: cara agli italiani, terra martoriata dall’uragano, popolo in crisi di lavoro...

 

Cagliari Calcio: club costretto per molti mesi, essendo escluso dal campo di gioco della propria città e di quella limitrofa, a trasferire fino a Trieste le partite casalinghe. Ci accoglie oggi nel suo stadio una volta consueto, rammendato con spalti interni posticci; sul terreno, non dappertutto l’erba; i locali d’accoglienza, raffazzonati...

 

 

 



Merita di salvarsi, il povero Cagliari. Come desiderare la sua rovina? Venga pure anche l’arbitro da Trieste. Le nostre lamentazioni non giovano. Diamine, hanno perfino la maglia come noi, c’è da confondersi nel tifare.

 

Quando le navi genovesi correvano, a Cagliari si andava per mare. Noi genoani a Cagliari ci andammo poi anche per aereo; oggi, si va per televisione -  forse siamo invecchiati. Ma prima ancora che venissero gli aerei, a Cagliari, come a Palermo, fu impiantata la nostra maglia rossoblù.

 

Da Cagliari torniamo oggi, oltre che sconfitti, feriti.

 

Nella prossima partita, insidiosa come tutte, contro Atalanta Bergamasca, ci troveremo con formazione rimaneggiata dalla inconsulta espulsione di Manfredini e dagli infortuni di Kucka e Portanova.

 

Il Cagliari nel primo tempo ha prodotto una certa superiorità di azioni; i nostri attacchi hanno avuto qualche sviluppo anche sulle ali da Fatfazidis e Kucka perö in complesso scarno e siamo stati lontani da un gioco offensivo ampiamente concertato.

 

Dopo un tiro di Dossena ribattuto da Portanova al 10’, primo di una serie, il Genoa ha colpito improvvisamente con un delizioso appoggio di Lodi in profondità a Gilardino: costui ha giocato il proprio marcatore e appoggiato in porta d’esterno sull’uscita del portiere, da vero centrattacco.

 

Al 28’ Perin ha prontamente captato la palla in anticipo su Sau, che era stato liberato da uno scontro tra due difensori.

 

Subito dopo Gilardino ha tirato alto un pallone arrivato da un lungo lancio.

 

Verso la fine del tempo, il Genoa sconta amaramente un corner a favore. L’arbitro P. Giacomelli da Trieste, secondo l’andazzo vigente, interviene contro due giocatori che si spingevano a palla ancora non in gioco, mentre invece su un altro corner precedente a favore del Genoa non aveva rilevato una cravatta stile Chiellini avvenuta a palla in gioco. In realtà, almeno stando alla ripresa TV, era stato Cossu [ errata corrige : Conti ] a provocare Manfredini, senza che ci fosse una concreta reazione; ma Cossu [ Conti ] sapeva che Manfredini era stato già ammonito. Senza una apparente ragione, Giacomelli sancisce il cartellino per entrambi, che per Manfredini è espulsione.

 

Qualcuno ritiene che Giacomelli sia così intervenuto per distrazione, non ricordando la precedente ammonizione a Manfredini; sarebbe grave che si fosse instaurato un tale criterio, cioè di soppesare gli interventi disciplinari in base a quelli precedenti, con una specie di immunità per gli ammoniti; preferisco non pensarlo. No: l’ingiustizia sta nel fatto che Manfredini era solo vittima passiva.

 

Il secondo tempo vede molti attacchi e tiri del Cagliari ben contenuti dalla difesa del Genoa e dal portiere Perin (buona una sua doppia parata al 9’). Anzi al 28’ Antonini con una potente galoppata in campo avverso arriva libero in buona posizione decentrata a tirare in diagonale alto ma il portiere Avramov para; non sarebbe stato facile avere la freddezza di collocare la palla con precisione, a quel punto della partita, comunque la parata fu buona.

 

Saremmo qui a esaltare l’arte difensiva della nostra squadra, se avesse resistito fino in fondo. Invece un allungo di Pinilla a Sau sulla sinistra, tenuto in gioco da un difensore sulla nostra sinistra, viene elaborato in dribbling prolungato verso il centro dell’area e concluso con un forte tiro al di sopra della testa di Perin. Qui la nostra difesa ha ceduto per due ragioni: ancora una volta un intoppo tra due difensori che si sono ostacolati tra loro e forse il piazzamento di Perin fuori di porta.

 

I sardi raddoppiano gli sforzi ma la nostra difesa tiene molto bene, può temere solo una palla sporca. E infatti, a tempo scaduto, questa arriva. In un tentativo di rovesciata al centro dell’area, in un’azione controllabile da Perin, Nené prende male la palla che va larga all’esterno del palo sulla destra, ma lì giunge ancora Sau e Perin non arriva a posizionarsi per evitare la marcatura.

 

Dunque una sconfitta equa e iniqua nello stesso tempo.

 

Detto ahimé dell’arbitro, aggiungo la lacunosa collaborazione del guardalinee Padovan.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

  







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