Il Grifone s'inchina alla Roma
Data: 12/01/2014 19.27
Argomento: il Grifone in campo


 

Roma      4   (pt. 26’ Florenzi; 30’ Totti (deviazione Manfredini); 43’ Maicon; st. 8’ Benatia)

 

Genoa     0

 

Solita partita contro le grandi abbastanza rinunciataria che, inevitabilmente, finisce male, anche e soprattutto per la disparità dei valori in campo. Pasticcio finale dell’arbitro al quale qualcuno deve ricordare una precedente ammonizione di Matuzalem (che va a cercarsi un rosso evitabile).

 

 

La rovesciata di Florenzi. Afp

 

 



Le formazioni in campo

Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Burdisso, Dodò; Nainggolan, Strootman, Pjanic; Florenzi, Totti, Gervinho. In panca: Destro, Skorupski, Lobont, Jedvaj, Torosidis, Taddei, Marquinho, Ricci, Caprari, Borriello. All. Garcia

Genoa (3-5-1-1): Perin; Antonini, Manfredini, Marchese; Vrsaljko, Matuzalem, Cabral, Biondini, Antonelli; Bertolacci; Calaiò. In panchina: Bizzarri, Donnarumma, Centurion, De Maio, Cofie, Sturaro, Konaté, Fetfatzidis, Stoian, Sampirisi. All. Gasperini

Arbitro: Calvarese di Teramo

 

E’ una partita che non necessita di molte parole di commento, magari qualche marginale polemichetta per le scelte dell’allenatore, in ogni caso non certo determinanti per il risultato.

 

Mi riferisco alla circostanza che, visto il tipo di partita difensivistica che il Mister ha impostato, magari un po’ meno, ma non tanto, rinunciataria rispetto ad altre occasioni sempre in casa delle "grandi", è apparsa abbastanza discutibile la scelta di fare a meno in partenza di un difensore puro, tosto ed in gran forma come De Maio.

 

Poi, volendo, si può un minimo recriminare anche sul fatto che la partita è stata sbloccata da un’autentica prodezza di Florenzi, una magia acrobatica da annuari del calcio e da un colpaccio un po’ fortunato di Totti, il solito marpione che finisce sempre per incidere (sua anche la punizione procurata da cui è nato il primo gol).

 

Altro aspetto su cui si potrebbe aver da ridire è l’esordio, apparso un po’ affrettato, di Cabral, giocatore che, peraltro, ha lasciato intravedere d’avere qualche numero anche se, probabilmente niente d’eccezionale.

 

Si può fare, infine, un’ultima notazione sul pasticcio finale dell’espulsione di Matuzalem.

 

 

Di là dei “paciughi”arbitrali (dimenticanza della precedente ammonizione che altri hanno dovuto ricordargli, Cofie che era già entrato in campo ecc.), lasciamo stare tentazioni di discorsi tipo errore tecnico e richiesta di ripetizione della gara.

 

Piuttosto mi sembrerebbe un nuovo caso in cui è stata appioppata una seconda ammonizione, abbastanza severa e rigorosa, ad un nostro giocatore già ammonito (l’altra volta era capitato con Manfredini).

 

E’ difficile sostenere che queste due "seconde" ammonizioni nel corso della stessa gara siano ingiustificate, solo che se il metro di giudizio fosse sempre quello usato con Manfredini, quanti giocatori dovrebbero essere ammoniti ogni domenica in occasione delle mischie che solitamente avvengono quando si battono i calci d’angolo?

 

Lo stesso vale per giocatori come per esempio Cassano e Balotelli che, una volta si e un’altra pure, trovano modo di polemizzare con il pubblico (il Balo anche in casa!).

 

Per loro ammonizioni mai?

 

E’ giusto, condivido, volere un calcio più etico e responsabile, ma allora sempre, non solo con le squadre di seconda fascia.

 

Di recente, guarda caso, sono state "graziate" alcune curve di top team protagoniste d’inaccettabili atteggiamenti razzisti.

 

Bando comunque ai vittimismi consolatori, non a caso una delle figure meno gradevoli del mondo del calcio è il sempre lamentoso Mazzari, però almeno una battuta concediamocela: “le regole con i deboli si applicano, per i potenti s’interpretano!”.

 

Non ho davvero altre più o meno plausibili argomentazioni da sviluppare ed allora, per chiudere, mi rifugio nella cronaca.

 

Buon inizio del Genoa che per circa 25 minuti trova modo di gestire bene palla ed evitare che la Roma, peraltro abbastanza aggressiva, si renda molto pericolosa.

 

Ma la speranza di farla franca comincia a svanire al 26’ quando Totti trova modo di procurarsi (inventarsi?) un calcio di punizione proprio al limite dell’area, e li ce la siamo sentita colare.

 

Infatti, pur tirato non benissimo, anzi sulla barriera, dal tiro è nato un batti e ribatti sfociato in un maldestro campanile di Manfredini che Florenzi con una splendida rovesciata volante ha trasformato in un gol imprendibile per potenza e precisione.

 

Poco dopo Totti spara una delle sue solite rasoiate ed il suo tiro ha la sorte d’incocciare uno stinco sempre di Manfredini, che sfiga oggi per lui, e uccella Perin nonostante la nota reattività con cui Mattia ha provato, senza riuscirci, a metterci una pezza.

 

Ci pensa Maicon a darci il terzo dispiacere, solo ad un passo da Perin, dopo una bella e rapida ripartenza giallorossa subito dopo uno dei pochi nostri calci d’angolo e così si chiude abbastanza mestamente sia il primo tempo che la partita, impossibile, infatti, immaginare un improbabile recupero.

 

Arrotonda, infatti, il conto e fa poker la Roma con Benatia su corner che bravo ed indisturbato  “spizzica” mettendo fuori causa l’incolpevole Perin.

 

Brutta bestia questo Garcia per Gasperini, anni fa a Lille...

 

Chiusa di mercato.

 

Inutile sperare nell’arrivo di Marquino se il giocatore nicchia.

 

Al Grifo, ora, serve qualcuno senza ingiustificate puzze al naso e che, invece, ci metta anche l’anima, meglio piuttosto, perché no, gente come Sculli.

 

Sarebbe anche un modo per ripagarlo delle tante precipitose cattiverie e gogne medianiche che ha ingiustamente dovuto subire a suo tempo considerato che di tutte le sue inenarrabili malefatte e dei frettolosi scenari devastanti che, con abbastanza eccessiva leggerezza, erano stati ventilati da certi ineffabili PM, pare non sia rimasto nulla o quasi.

 

Il malaffare nel calcio, ribadiamolo per l’ennesima volta, va combattuto con grande energia e severità, ma con altrettanto rigore e rispetto delle persone sino a che non si hanno prove e riscontri validi e certi, magari senza troppe interviste ed inopportune esposizioni mediatiche.

 

Alla prossima.

 

Giancarlo Rabacchi

 

PS. Per le foto si ringraziano la GAZZETTA DELLO SPORT ed  IL SECOLO XIX







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