...Belinate...
Data: 07/02/2014 22.04
Argomento: dalla redazione


 

 

Pippo Spagnolo

 

 

 

Che brutta settimana chiosava l’amico Luciano Paccagni al termine del derby.

Non credo pensasse più di tanto al risultato.

La perdita di un nostro indimenticabile amico come era Pippo Spagnolo, e purtoppo le brutte notizie non arrivano mai sole (ciao Mario Gualco, il grande saggio dell'ASPAG) era è e sarà dura da accettare.

 

 



Affiorano i ricordi ed il precedente pezzo bellissimo dell’amico Vittorio mi da lo spunto per mettere insieme due righe.

 

A Pippo, specie di recente ogni tanto capitava d'avere qualche problema di salute.

 

Un po' di manutenzione era necessaria, ma quando lo si chiamava per chiedere coma va, ...allua?

 

Immancabile il suo..."belinate"!

 

Scommetto che se potesse parlare anche adesso la risposta non sarebbe diversa.

 

Sono stato uno fra i tanti (alle esequie funebri ho capito che si era anche di più di quelli che avevo immaginato) che ha avuto il piacere di frequentarlo e di godere della sua amicizia, nonostante qualche volta lo si facesse arrabbiare.

 

In proposito ricordo un episodio.

 

La memoria ritorna ad una delle edizioni di non pochi anni fà dello Spensley.

 

In allora quando non era stata ancora fissata l'amichevole della nazionale la prima domenica di settembre, c’era la bella consuetudine  di fare la finale del Torneo al Ferraris in concomitanza con la prima partita casalinga del Genoa.

 

La data era abbastanza obbligata perché prima molti dei ragazzi sarebbero stati ancora in ferie, dopo cominciavano le scuole.

 

 

In quella domenica tutte le famiglie genovesi che ospitavano i ragazzi erano invitate ad assistere alla finale dello Spensley ed  alla partita del Genoa.

 

Pippo si era sempre fatto carico di garantire che potessero essere invitate quante più persone possibile considerata l'importanza dell'ospitalità per la realizzazione dell'evento e, quindi, la riconoscenza dovuta loro.

 

E proprio in forza a questo che lui stesso ogni tanto aveva anche dovuto "ratellare" con la Società, se e quando questa provava a mettere limitazione e cavilli in proposito.

 

Quella era sempre stata la sua filosofia e questo ci aveva insegnato.

 

In un anno un po' particolare, quello che, peraltro, si era sempre dimostrato un grande amico dello Spensley, l'allora Segretario del Genoa Davide Scapini, per non si sa bene quali questioni SIAE, aveva, io penso e credo, "dovuto" ridurre gli ingressi dei familiari "ospitanti" e Pippo, che stimava molto questo personaggio, in quel caso aveva deciso di non creare problemi e di non mettere in difficoltà il suo amico Scapini.

 

La sera prima della finale, quando si facevano le premiazioni (esclusa, ovviamente la consegna del trofeo), alla fine tutti contenti specie, i ragazzi, ma c’era stato anche un po' di rammarico e qualche lamentela per la riduzione dei soliti inviti alle famiglie.

 

A quelli che rivolsero questo loro malcontento al sottoscritto non potei che esprimere la mia solidarietà.

 

La cosa arrivò all'orecchio di Pippo ed il giorno dopo, presente l'amico Luciano, dentro il Little, apriti cielo...ma come invece di difendere la società e provare a spiegare hai dato ragione a loro?

 

Lui sembrava essere davvero arrabbiato, ma io, monello come un po' sono sempre stato, non ho cercato scuse, ho ammesso tutto, ma ho “rivendicato” d'essermi comportato proprio come avevo imparato da lui, ...me l'hai insegnato Tu....

 

Non la prese, temo, proprio bene, ognuno rimase sulle sue e fra e me pensai che dopo quella sciacquata  la mia esperienza con lo Spensley, probabilmente, sarebbe finita in quell'anno.

 

Non andò così e dopo quel episodio capi che la sua amicizia verso di me era altrettanto solida e profonda quanto la mia verso di lui che da allora considerai un bene ancora più prezioso.

 

Si, perchè aveva tantissimi pregi e qualità, ma essere contraddetto in quel modo, specie dagli amici più giovani, per lui non era certo il massimo della vita.

 

Grande Pippo, lui dello Spensley era tutto, l’anima, ma formalmente niente, non aveva voluto nessuna carica e come compito si era scelto quello di risolvere i problemi più difficili.

 

Una volta per esempio il pulman dei romeni, scassato che più scassato non si sarebbe potuto, si ruppe appena passato il nostro confine.

 

E oua?

 

Trovò modo, con qualche suo amico in quei posti (grazie al CONI, e non solo, ne aveva da tutte le parti) di farlo riparare alla meglio per consentirgli di arrivare a Genova dove altri amici suoi l'avrebbero poi rimesso in condizioni d'affrontare almeno il viaggio di ritorno.

 

Piccole grandi cose, come quanto si mise in contatto con padre Kalil ed a Genova, io credo per la prima volta non solo in Italia, ma nel mondo, arrivò la squadra della pace, una mista di israeliani e palestinesi, immaginate per quei tempi e forse anche oggi, si compì un vero e proprio miracolo da ascrivere al merito di Pippo e dei colori rossoblù in onore dei quali si svolge da più di venti anni il Torneo Spensley.

 

Per chiudere questo suo ricordo un'ultima notazione.

 

La denominazione del nostro sito deriva dalla rivista cartacea dell'APAG di circa quaranta anni fa.

 

Immaginate un po' di chi è stata l'idea di scegliere il nome : "Genoadomani", ovviamente poi accettato ed approvato dal Direttivo dell'Associazione?

 

Ciao Pippo, ...belinate...

 

Giancarlo Rabacchi







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