Un Genoa imbruttito
Data: 01/04/2014 00.53
Argomento: il Grifone in campo


 

 

I motivi di una sconfitta tipo quella subita dalla Hellas si aggrovigliano tra loro e non resta facile capire se esista, e quale sia, la causa prima che ha originato tutte le altre e un cedimento generale così vistoso.

 

Non essendo dunque facile capirla, è lecito a ciascuno andare alla sua ricerca, con ipotesi anche strampalate, solo per amore di discussione.

 

 

 



Non voglio qui discutere della sconfitta in sé: nel primo tempo la Hellas si era dimostrata più “in partita” e meritoria del successo. Invece mi domando la ragione per cui, con un uomo in più in conseguenza di un’espulsione che io considero un errore dell’arbitro, il giuoco del Genoa sia scaduto di qualità.

 

A mio parere, una causa originale c’è stata: l’entrata in campo di Calaiò, a fianco stretto di Gilardino. Quando lo vidi, in TV, ne trassi subito gli effetti negativi. Vi prego di crederlo, non faccio una critica a Calaiò, mi riferisco solo allo schieramento del momento.

 

La sostituzione mi ha stupefatto perché, oltre a contrastare con la logica della tattica, contrastava anche con vecchie idee di Gasperini stesso, che un tempo non schierò neppure in allenamento Figueroa accanto a Milito (e converrete che non è poco).

 

E’ principio ultranoto che una squadra in superiorità numerica si giova di spazi ampi; al contrario, in inferiorità numerica bisogna cercare gli spazi stretti. Di conseguenza la manovra opportuna era inserire un’ala (il greco?) sul lato opposto a Centurion.

 

Essendosi creato un tappo di uomini davanti alla porta avversaria, si è sentita poi l’opportunità per allargare il giuoco di inserire anche Konaté; ma a questo punto forse si era alquanto in confusione e non si è pensato di sostituire Centurion. Ci si è trovati quindi con tre giocatori di ala, di cui uno doveva necessariamente aggiungersi alla massa al centro. O forse anche questo era stato calcolato e valutato utile?

 

Il nostro allenatore certo ha seguito suoi propri criteri, che noi da fuori non possiamo sceverare e quindi sindacare. 

 

Ho letto su un giornale locale che Calaiò chiedeva di poter giocare a fianco di Gilardino. Questa potrebbe essere stata quindi una spinta: un lodevole motivo di genere psicologico, diretto a far contento un giocatore.

 

Indubbiamente Gasperini riteneva di poter ribaltare il risultato, senza prevedere  la serie di errori dei giuocatori genoani che ne è seguita; i quali errori sono stati anche figli dalla infelice situazione tattica in campo.

 

Così cause e effetti s’inseguono, in quel crogiuolo che è il campo di calcio e che rappresenta anche la vita.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 







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