Dell’espulsione di Roncaglia a Parma
Data: 08/10/2014 00.28
Argomento: dalla redazione


 

 

Scendo di nuovo in campo per discutere una questione arbitrale non riguardo a fatti ma riguardo a concetti.

 

Anzi: ridiscutere, poiché l’espulsione di Roncaglia è simile all’espulsione di Mesto a Bologna nell’ottobre del 2009 (che si trova commentata, in “Archivio” qui a fianco, sotto il titolo “Sul caso di Mesto espulso”).

 

 

 



Non intendendo discutere di fatti, prendiamo per buona l’ipotesi che:

 

nel suo intervento, Roncaglia abbia toccato col braccio;

 

l’assistente guardalinee abbia visto;

 

l’arbitro non abbia distinto con sicurezza;

 

l’assestente guardalinee lo abbia segnalato come fallo volontario;

 

l’arbitro di conseguenza abbia fischiato il fallo di mano volontario.

 

E’ un’ipotesi che mi appare accettabile, che deriva da commenti e immagini TV, come accade di sovente, non chiare su fatti di giuoco ben visibili dal vicino guardalinee.

 

Conveniamo dunque che così sia stato.

 

Perché l’espulsione ?

 

Il Regolamento di Giuoco, che deve sempre essere il nostro Vangelo, dice unicamente, alla regola 12, che chi tocca volontariamente il pallone con le mani viene punito con un calcio di punizione diretto. Niente altro. Se non ci credete, controllate pure sul sito FIGC.

 

Poi vengono le “interpretazioni” degli arbitri e le “linee di guida” per gli arbitri, emesse dalle organizzazioni arbitrali anche internazionali.

 

Ed eccola qua.

 

INTERPRETAZIONI  ...

Sanzioni disciplinari

Un calciatore che tocca volontariamente il pallone con la mano deve essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:

• tocca il pallone volontariamente con la mano per impedire ad un avversario di entrarne in possesso;

• tenta di segnare una rete toccando volontariamente il pallone con la mano.

 

Chiedo ai lettori un parere sulla mia opinione, basata sui fatti ipotizzati, sulle mie personali sensazioni e sulle norme suddette, opinione che è la seguente.

 

L’arbitro Doveri ha applicato la sanzione disciplinare di comportamento antisportivo in un modo automatico, su un’azione che non ha chiaramente percepita, estendendo la valutazione punitiva del fallo di mano a quella disciplinare senza doverosamente pensar di valutare se Roncaglia si fosse comportato effettivamente in modo antisportivo o almeno sportivamente scorretto.

 

L’errore dell’arbitro non è un errore di percezione, che è un tipo di errore che umanamente e inevitabilmente a chiunque succede. Gli errori di percezione sono consueti, inevitabili, e troppo si discute su di essi: vanno considerati come effetto logico della designazione di un arbitro (“decide lui”).

 

L’errore dell’arbitro Daniele Doveri da Roma è di mancanza di comprensione. E’ un errore di concetto: quindi un errore più grave. Non è soltanto personale, lo trovo comune oggidì nella classe arbitrale.

 

Il puro fatto materiale, in questo caso del contatto tra braccio e pallone, fa scomparire le valutazioni mentali, che discendono dalle Regole. 

 

Sono orientamenti degli arbitri che purtroppo si vanno diffondendo. Non comportamenti singoli: esiste una tendenza generale a renderci schiavi della diffusione delle immagini. Non è più l’IDEA a far da guida.

 

Commentatori TV e giornalisti non si domandano se ci stiamo allontanando dalle Regole di Giuoco nel loro spirito.

 

Voi che pensate ?  Per quel che vi sembra, Roncaglia ha avuto comportamento antisportivo ?

 

Questo è il punto, e sorprende che sia trascurato da tutti.

 

Se rispondete  di sì, approvate la decisione di espellerlo.

 

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 







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