CAMPIONATO FALSATO
Data: 01/02/2015 12.30
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa Cfc         1     pt. 14’ Sturaro

Acf Fiorentina  1     st. 10’ Rodriguez

Continuano, inopinatamente, gli errori da parte di una classe arbitrale inadeguata e sempre più squalificata. Il numero e la gravita determinante di questi errori è arrivata ad un numero intollerabile ed impressionante al punto che, oramai, è stata falsata la stessa regolarità di questo campionato, magari non per la lotta al vertice per lo scudetto, ma per tutte le restanti posizioni di classifica che non corrispondono affatto ai meriti ed ai reali valori delle squadre.

 

 



A seguito della protesta pacifica dei tifosi rossoblù,

 

 

la partita di fatto comincia al 10’, hanno mandato Rizzoli, l’arbitro della finale mondiale, ma s'infortuna presto e lascia il posto all’ennesimo carneade, alla fine tra lui ed il guardialinee ci propinano l’ennesima ingiustizia determinante ai fini del risultato.

 

Il Genoa, probabilmente, è la squadra sinora più tartassata dagli errori arbitrali, ma ogni domenica si assiste a quello che, oramai, è un vero e proprio scempio della credibilità della classe arbitrale italiana (per esempio al Palermo, sempre a Marassi, ma con la ciclistica, è stata negata una rete validissima che, come si diceva una volta quando c'era il vecchio stadio e andavano lassù a vedere la partita con i binocoli, che era gol si sarebbe visto anche dal Righi), inadeguatezza che non può essere coperta da poche eccellenze come ad esempio Rizzoli.

 

Questi arbitri, diciamolo chiaramente, oggigiorno sono tutt’altro che dei “volontari”, ricevono, infatti, lauti compensi e fior di rimborsi ed il numero dei beneficiari con i due assistenti a fondo campo (a cosa servono giacchè sono come le tre famose scimmiette? L'unica eccezione, guarda caso contro il Genoa?!?) sono pure aumentati in modo esponenziale, mentre il loro operato negli anni si sta dimostrando sempre più scadente e non all’altezza della situazione.

 

Così operando, francamente, tutti quei soldi appaiono come rubati, certamente immeritati.

 

A questo punto tutto il movimento calcistico nazionale dovrebbe rivoltarsi e chiedere a gran voce le dimissioni di chi il movimento arbitrare lo dirige, una deriva di gente che, con una malintesa forma di scimmiottamento della malapolitica, è diventato una vera e propria casta dove il merito è accantonato a favore di altro come raccomandazioni, amici degli amici e quant’altro.

 

Come non dubitare se siano o meno in buona fede quando si oppongono all'introduzione delle tecnologie, chiaro che temono d'essere domenicalmente corretti e "sputtanati" oltre a non poter più fare e disfare impunemente a loro piacimento. 

Questi signori si riempiono la bocca di valori e bei principi quali ad esempio questi che si leggono sul sito dell’AIA 

 L’ARBITRO, UN’EDUCAZIONE FUNZIONALE “ - L'arbitro è colui che controlla il corretto svolgimento di una partita di calcio nel rispetto delle regole FIFA, IFAB e FIGC. Tale controllo viene svolto attraverso la collaborazione con gli assistenti arbitrali e, occorrendo, con il quarto uomo. Nell'ambito dell'evento sportivo, l'arbitro ha una funzione educativa. Tale posizione è determinata non dalla persona che è, ma dal ruolo che ha: è un cosiddetto Educatore funzionale.  

Alla luce di quello che sta succedendo come non chiedersi, scusate il francesismo: ma chi è che scrive queste cazzate? 

Credo sia di una certa utilità conoscere da vicino anche il massimo dirigente dell’AIA attualmente in carica, ci aiuta Wikipedia e pare proprio di capire che non ci si trova davanti ad un gigante, del resto visti i risultati sono rimasti davvero in pochi a crederlo. 

CHI E’ Marcello NICCHI .

Debuttò in Serie A nel 1988 per decisione del dirigente arbitrale Cesare Gussoni, e nel 1993 venne indicato come arbitro internazionale dall'allora designatore Paolo Casarin. A livello internazionale, svolse le funzioni di IV ufficiale nella finalissima degli europei di calcio 1996 Germania-Repubblica Ceca, arbitrata da Pierluigi Pairetto allo stadio Wembley di Londra.

Mise termine alla carriera sui campi nel 1997 per scelta tecnica dei suoi superiori, dopo gli errori commessi durante il campionato di Serie A 1996/1997, tormentata anche da un'operazione al menisco che lo tenne fermo per qualche tempo: in particolare, nella partita Vicenza-Bologna espulse lo svedese Kenneth Andersson che aveva semplicemente chiesto di essere sostituito dal proprio allenatore; mentre in Perugia-Napoli convalidò un gol segnato nettamente con una mano dal croato Milan Rapaic.

- OMISSIS -

Come dirigente arbitrale è stato vicecommissario alla CAN A e B dal 1998 al 2001 e, successivamente, componente del Settore Tecnico dell'AIA, che si occupa di questioni regolamentari; è stato inoltre osservatore degli arbitri UEFA, oltre che della CAN A e B.

- OMISSIS -

Nel 2009 si candida per la seconda volta alla carica di Presidente dell'A.I.A.; in occasione dell'Assemblea generale dell'Associazione, tenutasi a Roma il 6 marzo, consegue più voti (163 contro 155, con una sola scheda bianca) dell'unico altro candidato, Matteo Apricena della Sezione di Firenze, diventando quindi il nuovo Presidente AIA per il quadriennio olimpico 2008-2012. Con lui vengono eletti Narciso Pisacreta quale Vice Presidente e Alfredo Trentalange come Responsabile del Settore Tecnico. Il giudizio sul suo operato è tuttora controverso, -OMISSIS - Nel luglio 2010 dopo le dimissioni di Pierluigi Collina, diventato designatore UEFA, nomina come referenti per le designazioni Stefano Braschi per la CAN A, e Roberto Rosetti per la CAN B.[1][2] Nicchi si ricandida a presidente in occasione dell'assemblea generale dell'AIA del novembre 2012. Qui vince la sfida a due con l'altro candidato Robert Anthony Boggi e viene nuovamente confermato nella sua carica per ulteriori quattro anni. Su 332 voti complessivi, l'aretino ottiene 208 preferenze, contro 119 del rivale e 5 schede bianche.” 

Nicchi , Braschi e Rossetti, ecco dunque il bel trio di "fenomeni" che stanno contribuendo a rovinare quel bel giocattolo che è sempre stato il calcio in Italia. 

Amici autorevoli incontrati ieri sera a fine partita hanno espresso tutto il loro sconforto, poche sentite parole: è uno schifo, davvero passa la voglia di continuare a seguire il calcio. 

Attenzione non ultras, ma appassionati, da sempre malati di calcio, oramai con i capelli grigi, davvero un ennesimo bruttissimo segnale. 

Per concludere non si può non dare atto a Gasperini ed ai suoi ragazzi di essere stati davvero ammirevoli, di più straordinari: per le prestazioni offerte ed i valori dimostrati meriterebbero ben altra posizione di classifica. 

 

Il Genoa, infatti, è ben messo in campo, gioca un ottimo calcio, corre per 90 minuti e, pur non avendo momentaneamente una punta vera davanti, se la gioca alla pari, ieri un gradino sopra, con tutte le migliori squadre del campionato (non a  caso, sia pure con un pizzico di fortuna, siamo riusciti a sconfiggere anche l’imbattibile Juve). 

Alla fine, come si vede, la fede è incrollabile, ma ancora per quanto? 

Giancarlo Rabacchi

 

GENOA : Perin, Roncaglia, Burdisso, De Maio, Edenilson, Rincon, Sturaro (45' st Izzo), Kucka, Falque (42' st Rosi), Perotti, Niang (25' st Lestienne)  (All. Gasperini, Lamanna, Sommariva, Mandragora, Ariaudo, Pavoletti, Laxalt)

FIORENTINA : Tatarusanu, Tomovic, Rodriguez (39' st Richards), Basanta, Joaquin, M. Fernandez, Badelj, B. Valero, Vargas, Babacar (29' st Gilardino), Diamanti (24' st Kurtic) (All. Montella, Lezzerini, Rosati, Pasqual, Alonso, M. Gomez, Hegazy, Ilicic)

Arbitro: Rizzoli  - Bologna - Corner: 8-2 - Recupero: 4' e 4' – Spettatori : 18.000


Note:  Rizzoli intorno alla mezzora del primo tempo, viene sostituito dall'addizionale Di Bello a seguito d’ infortunio muscolare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 







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