La Croce del Nord
Data: 11/06/2015 11.53
Argomento: dalla redazione




Immaginate di disegnare sulla cartina geografica un rombo: la diagonale maggiore congiungente Bologna e Modena, un 55 chilometri sulla Via Emilia, che fu costruita dal Console Marco Emilio Lepido colla tecnica a strati inventata dai costruttori Romani; la diagonale minore, congiunge Carpi con Sassuolo, sono circa 36 chilometri. Come in tutti i rombi, le due diagonali si intersecano in un punto, che lascio a voi di cercare.
Lascio a voi anche di calcolare la superficie del rombo – dai, non è difficile: il semiprodotto.

In così poco spazio, tocchiamo quattro sedi del grande calcio italiano.





Storicamente grande Bologna, rientrato or ora nella massima serie: incontrastato alfa della costellazione. Posto storico anche Modena; mi sembrerebbe maggiormente storico se rivestissero i calzoncini blu con la maglia giallo canarino come ai miei bei tempi, ma pazienza, è soltanto immaginazione. Nuovo arrivato Carpi, che salutiamo con una certa emozione: ha vinto un campionato a grande livello. Carpi è già una cittadina, 70 mila abitanti, provincia di Modena. Benvenuti. La partita Carpi-Genoa già la pregustiamo (in tutti i sensi).

E resta la stellina Sassuolo; resta, proprio nel senso che in serie A c’è restato veramente, e come bene.

Sassuolo, anch’esso in provincia di Modena, ha un 40 mila abitanti: si può raggiungere con una gita in automobile passando dal Cerreto.

Se per la gita vogliamo prendere slancio dal mare, eccoci alla foce del Magra: domina Ameglia la meravigliosa visione di Montemarcello. Abbamo l’eterno ostacolo dei monti: Il bel paese ch’Appennin parte … Risaliamo poco il fiume e poi prendiamo la salita per Fivizzano.
A Fivizzano c’era una volta un campetto di calcio con una forte pendenza quasi imbarazzante. Ora non so, però mi sembra d’aver intravisto una volta in televisione un campo da giuoco più degno.

Saliamo fino ai 1200 metri del Passo del Cerreto. Ricordiamo poco lontana una stazione sciistica, con due grandi alberghi affiancati: esisteranno ancora, con la scarsità di neve?

La lunga discesa ci porta a Castelnuovo ne’ Monti – si scrive proprio così. Quando ero al colorificio, venne una volta un giovane semplice operaio che mi sbalordì citando a memoria versi di Dante. Com’è erudito questo qui, pensai. Seppi dopo qualche tempo che era di Castelnuovo. Bene, siete mai stati a Castelnuovo? Lì sopra giace una specie di ludo di natura: la Bismantova, un altipiano sbalzato verticalmente a picco. Dante lo cita quale esempio di erta difficile, ma non tanto come scalare il Purgatorio. Le varie cartoline che trovi in vendita a Castelnuovo portano tutte quella terzina: ciascuno la conosce a memoria ed ecco perché …

Ma allo scopo di soddisfare le curiosità, è questa:

«Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova in cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli; ..

Oltre la Bismantova si svolta a destra dove fluisce il fiume Secchia. Lo seguiamo discendere, ed eccoci a Sassuolo, con la sua Chiesa di S. Giorgio, eroe semileggendario sempre gettonato.

Siamo arrivati.

Però sarebbe un peccato fermarci qui, proprio oggi, nella stagione delle ciliegie. A pochi chilometri c’è Vignola, in altre parole ci trovi le migliori ciliegie d’Italia. Dal Secchia ci trasferiamo dunque al Panaro.

Adiacente a Vignola, il turrito Spilamberto ti impressiona con le sue costruzioni storiche, non dobbiamo però dimenticare di trovarci nel regno del famoso aceto balsamico.

Anche la vicina Bazzano, ai margini tra pianura e Appennini, è guardata dall’alto dal complesso del Castello, mentre una più terrestre attrattiva è data dalla cantina sociale che produce … cosa dite voi? … ma Lambrusco, naturalmente, e che Lambrusco.

Insomma, siamo in Emilia, sapete com’è.

La strada del ritorno, a volerla fare, da Bazzano risale, pensate, fino all’Abetone, ma forse il viaggio diventa troppo lungo.

Di quest’altra parte, c’è l’autostrada.


Vittorio Riccadonna







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