Grande vittoria degli ottimi grigi alessandrini
Data: 16/12/2015 12.12
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa  C.F.C.                 1

A.S. Alessandria            2

Abbiamo rivisto al Ferraris le gloriose divise grigie alessandrine e abbiamo trovato in esse un avversario degno della tradizione: una bella squadra, lanciata verso la promozione in serie B, organica, collegata, veloce nell’attaccare gli spazi.



Pensate che volendo considerare, con la fantasia, l’Alessandria come la discendente diretta della UPSA (Unione Pro Sport, che introdusse in Alessandria il gioco del calcio), avremmo trovato ieri schierate due delle sette società fondatrici, nel marzo del 1898, della Federazione Italiana del Football.Dunque Alessandria va ai quarti della Coppa Italia, questa manifestazione che ha il pregio di accostare alle migliori squadre della serie A, compagini appartenenti al complesso mondo che forse con alquanta superficialità consideriamo del calcio minore, che noi genoani percorremmo felicemente negli anni della serie C.

E abbiamo trovato simpatiche le maglie, ieri, di una squadra di serie C, semplici e pulite in confronto di quelle che siamo abituati a vedere, piene di segni di colori contrastanti con quelli sociali.

Una partita equilibrata e tiratissima, fatta di un fluire di episodi alterni. Il Genoa ebbe fasi di forte prevalenza ma con il torto di molte occasioni fallite: un predominio fatto di attacchi corali sfocianti spesso in melėe affannosa davanti al bravo portiere alessandrino - in contrasto, i grigi rispondevano in agilità.

Pareggiata la situazione in una di queste proprio sul finire della gara, si giocarono i tempi supplementari e gli alessandrini, mai domi pur rimasti in 10, riuscirono a marcare la porta della virttoria.

Al Genoa rimane ora il problema, forse non semplice, di ricuperare alcuni giuocatori che sembrano fuori condizione.

Un altro problema del Genoa si è confermato il pubblico, di cui alcuni gruppi hanno deciso di remare contro.

L’operato dell’arbitro Banti fu oggetto di discussioni.

Vittorio Riccadonna

 







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