Tracollo, del pubblico e della squadra
Data: 03/04/2017 00.51
Argomento: il Grifone in campo





Genoa C.F.C.                       0

Atalanta Bergamasca C.     5

(25' Conti; 32' I t. Gomez, rigore; 18' II t. Gomez; 31' Caldara; 38’ Gomez)


Atalanta, in completo bianco con scriscie sulle spalle, vince il campo e Genoa batte l’inizio verso Sud.

I Bergamaschi giocano in punta di fioretto, con padronanza al centro, manovre fini e capacità personali all’attacco. Il Genoa consuma le sue munizioni al 7’ con un forte tiro di Rigoni raso terra da fuori area che esce sfiorando il palo.





La differenza di valore tra le squadre è sensibile, per complesso e per individualità. Il Genoa si affida alla difesa, alla quale ha sottratto l’apporto importante di Izzo, e soffre.

Un tiro di Pinilla al 16’, un altro tiro di Simeone al 18’. Un’ottima respinta di Rubinho al 23’.

La partita si sblocca per una meravigliosa rovesciata in doppietta di Gomez, che su centro dalla sinistra coglie la palla acrobaticamente mandandola nell’angolo alto. Forse Burdisso si astiene dall’entrare di testa: sospetto di gioco pericoloso?

Si ha la sensazione che sia avvenuto l’irreparabile e a questo punto non ha senso che continuiamo a diffonderci sui molti episodi.

L’arbitro Gavillucci, alle prese con una gara molto facile, al 15’ II t. è andato ad ammonire Pinilla che aveva contrastato il portiere avversario, uscito a respingere di piede. Ammetto il fallo, non l’ammonizione, in quanto non si trattava di una fase di rinvio da parte del portiere in possesso della palla, che come sappiamo nel calcio d’oggi non è ammessa, ma di un normale contrasto di gioco con la palla a terra. Pinilla ha reagito con un gesto di deprecazione ed è stato cacciato. Troppo facile criticarlo: è un professionista, non doveva lasciare la squadra in 10, eccetera; però aveva ragione e dubitiamo che l’arbitro sia caduto in un errore di concetto.

Si era sullo 0-2, non ancora un punteggio umiliante, ma da quel momento il Genoa inferiore numericamente non ha più retto il confronto, quantunque abbia ancora sfiorato la segnatura con un forte tiro ravvicinato di Izzo in mischia, ribattuto dal portiere al 33’.

Tiriamo un velo sulla partita dentro il campo, che ha mostrato nell’Atalanta una nuova grande realtà del calcio italiano, tale da giustificare in assoluto la sua vittoria al Ferraris.

Molto più grave del tracollo della squdra del Genoa è il tracollo dei sostenitori del Genoa, che da fautori si sono trasformati in scurrili denigratori.

Dobbiamo finalmente considerare per quali oscuri meccanisti i veri sostenitori genoani, eredi di una antica tradizione sportiva, si trovano trascinati da un’ondata antisportiva e antigenoana che proviene da gruppi di minoranza.

Chi sono, in realtà, costoro, che trascinano il pubblico? Per quale ragione vengono considerati un riferimento? Quali sono i loro veri personali obiettivi?

Se non si capisce quello che in realtà vogliono, non si può spiegare il senso di alcuni degli striscioni che hanno avuto la liceità di esporre a tutti. Che senso ha “il Genoa non ha padroni”? Il Genoa è una società per azioni, con diversi azionisti presenti in questo sito: non serve negare la realtà. Che senso ha gridare “te ne vai?”, senza preoccuparsi del dopo?

Chiunque può capire che urlare contro il presidente deprime i giocatori e la squadra – quindi fa danno, è comportarsi volontariamente contro il Genoa.

I sostenitori sani, se esistono e si considerano genoani, si facciano sentire.



Vittorio Riccadonna



Genoa
: Rubinho; Gentiletti (II t. Hiljemark), Burdisso (cap.), Munoz; Izzo, Laxalt, Ntcham (11' II t. Morosini), Rigoni, Lazovic (27' II t. Beghetto); Simeone, Pinilla.
Atalanta
: Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti (34' II t. D'Alessandro), Kessie, Freuler (36' II t. Grassi), Spinazzola; Kurtic, Gomez (cap., 38' II t. Hateboer); Petagna.
Arbitro
: C. Gavillucci da Latina
Ammoniti
: Rigoni, Burdisso, Pinilla, Kessie
Espulso
: 16’ II t. Pinilla






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