Assemblea del Genoa (ovvero l'elegia delle plusvalenze)
Data: 11/06/2017 22.05
Argomento: dalla redazione


 

 

Dopo anni di calma quasi piatta, quest'anno non poco bullesumme. Grande intervento tecnico di Milena Epifani sulla situazione del calcio in generale e poi su quella del Genoa. Scontri verbali con il rappresentante Fingiochi arrivato solo con delega, ma abbastanza impreparato visto che non è stato in grado di aprire bocca. Brillante e sicuro di sé Zarbano, ma raramente convincente ed estremamente reticente.

 

 



Alcuni di noi, Mario in testa, piuttosto determinati e critici, altri, invece, abbastanza dal verso del pelo (che nostalgia per i begli interventi una volta, senza sconto, dell'amico Peo Campodonico).

Quasi 70 milioni di debiti fiscali, l'IRPEF però la paghiamo, rivendica Zarbano (se no ci levano punti), meno l'IVA e l'IRAP per i quali i conti sono rimasti in sospeso dal 2011 e si rateizza sino al 2020.

Milena Epifani giustamente ha fatto notare che l'immagine societaria che ne esce, come a suo temo per la Lazio, non è probablmente delle migliori, ma a loro, per questo, pare non mesci neppure un pelo (rivendicano anzi che, dopo averci fatto perdere la EL, i debiti esteri nel frattempo sarebbero stati saldati).

Si dice meglio tardi che mai, ma neppure fuori tempo,dai.

In ogni caso quest'anno la licenza UEFA non è stata richiesta, tutto da vedere se sarebbe stata concessa come, invece ha tranquillamente sostenuto Zarbano.

Il comportamento supponente di alcuni, in particolare il rappresentante Fingiochi, ha indotto più d'uno a votare contro a tutto, quando, per ragioni di opportunità, ci si era accordati ed orientati per una molto più neutra astensione.

A ben vedere, oltre che anche per l'inopinata e sgradevole morosità fiscale, la situazione societaria che viene fuori da questo bilancio è tutt'altro che rosea.

In effetti la perdita si è ridotta da euro 10.491.387 a euro 4.069.462, ma il risultato è tuttaltro che virtuoso in quanto si è ben lontani dall'aver anche un minimo riequilibrato in modo strutturale il bilancio visto che i costi continuano ad essere molto superiori ai ricavi e le cose si aggiustano solo a seguito degli apporti dell'azionista di riferimento e, soprattutto, grazie alle plusvalenze.

Questa è la risposta a chi si chiede perchè, nonostante le continue cessioni, siamo sempre nella bratta.

Per loro Zarbano and Co. mal comune mezzo gaudio, visto che lo fanno tutti.

Sarà, tutto si può dire, ma non che con questo andazzo (lasciamo stare i risultati sportivi di quest'anno) la nostra sia stata e sia una società ben gestita anche dal punto di vista economico-finanziario, ripeto per l'eccesso di squilibrio, purtroppo strutturale, tra costi e ricavi e le stesse plusvalenze dovrebbero essere l'eccezione e non la regola perchè ci si può immaginare il dramma se e quando non sia possibile realizzarle.

Abbastanza sconsolante poi leggere nella Relazione sulla Gestione, Cap. 1 Andamento societario ed aspetti della gestione, punto 1.1 Aspetti Generali letteralmente che...."L'attività caratteristica della Società si estrinseca nell'organizzazione, gestione di attività sportive connesse al mondo del calcio (ndr sin qui nessuna oiezione), nonchè nella preparazione, formazione e valorizzazione di calciatori con la finalità di generare valore attraverso la cessione dei relativi diritti pluriennali alle prestazioni sportive......

Nessuno nega che per società medio piccole, come è diventata la nostra, non si possa fare a meno di cedere, se e quando necessario, qualche giocatore per riequilibare i conti, ma porca tolla che la realizzazione delle plusvalenze sia oramai diventato il nostro "core busuness", beh francamente lascia molto basiti: il Grifone un supermercato di giovani talenti, venghino Signori venghino.

Cioè si spende e si spande male e troppo e poi si vende di tutto e di più ed ora, approvato questo bilancio, non puoi neppure più dire niente visto che oramai questa è la dichiarata "attività caratteristica" dell' ex blasonato vecchio baloro, ex non certo nel cuore dei suoi tifosi, ma per chi ha pensato, deliberato e sta attuando questa incredibile mutazione genetica.

Dite un po' quello che volete, io non ci sto e continuo a chiedere una società ben organizzata e strutturata, quella che i migliori professionisti li trattiene e non li caccia per futili motivi, anzi cerca di potenziarsi e ne cerca altri per compensare con la bravura e l'intelligenza il divario e gli eventuali scompensi finanziari.

Una società che faccia il passo secondo la gamba, ma che abbia di mira in primis un decente risultato sportivo, anche sacrificando i suoi migliori giocatori ma non magari dopo solo sei mesi o poco più che li hai presi, ma solo se il sacrifico è veramente necessaro, di più indispensabile.

Non parliamo poi se un giorno allo Stato venisse in mente di tassare le plusvalenze...

Giancaro Rabacchi

PS. Un doveroso ringraziamento alla società per il rinfresco offerto agli azionisti al termine dell'Assemblea, in tanti anni, se ricordo bene, è la prima volta.







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