La triste fine degli Amici Fedeli
Data: 16/08/2017 11.13
Argomento: dalla redazione






In un paese simile al nostro, in una città simile alla nostra, c’era il “sito” degli Amici Fedeli, s’intende in campo sportivo: in realtà erano accanitissimi sostenitori della loro squadra di calcio. Oltre alle battagliere discussioni, regnava tra di loro una vicendevole colleganza proprio nel senso della vera amicizia.

Era un sito molto divertente: vi fiorivano battute argute, sapide polemichette, vignette e disegnini spiritosi non sempre del tutto ortodossi, persino poesie particolarmente scelte, inviti a cena, per cui la platea si allargava sempre più e dai 10 o 15 che erano all’inizio presto i frequentatori diventarono decine e decine.





Allo scopo di incrementare sempre più l’interesse, il segretario, molto attivo, si preparò una specie di anagrafe, vale a dire uno schedario con tutti i nomi e le date di nascita dei frequentatori. Attraverso questo mezzo, sul sito cominciarono a uscire regolarmente gli auguri personali a tutti i compleanni.
Non se ne dimenticava mai uno.

Anche questo era un mezzo per attirare simpatie.

La fortuna del sito era sempre crescente. Vi scrivevano appassionati veramente competenti. Un po’ come da noi. E poi ottenere gli auguri di compleanno pubblici e personalizzati era un privilegio che richiamava di continuo nuovi scrittori.

Quando i frequentatori iscritti arrivarono a superare il centinaio, fate pure voi i conti, non passavano due o tre giorni senza che apparisse un qualche trafiletto di auguri di compleanno. Un successone.

Un vero successone tanto, che nel giro di qualche anno i frequentatori superarono il migliaio. Le richieste di inserti pubblicitari fioccavano.

Oltrepassato tale limite, la questione degli auguri cominciò ad assumere un certo peso. Non solo non passava più un giorno senza che si dovessero fare gli auguri a questo o a quello, ma capitavano anche le giornate in cui se ne accumulavano diversi tutti assieme. Era però un divertimento, e si venne al momento in cui l’uscita giornaliera degli auguri era l’episodio più atteso e vi si facevano scommesse, un po’ come nel nostro concorso pronostici, sui nomi che sarebbero “usciti”.

In altre parole, l’attrazione acquistava un aspetto persino morboso.

Il segretario aveva anche studiato varie formule, che alternava secondo un meccanismo automatico. Devo ammettere che non tutte brillavano allo stesso modo e qualcuno dei destinatari si sentiva a volte poco considerato ripetto ad altri colleghi, ma comprendeva e non si lamentava.

Quando però i frequentatori diventarono decine di migliaia (era una città simile alla nostra, come ho detto) la redazione cominciò a rimanere bloccata.

Capirete: se ogni 365 giorni per ogni frequentatore c’è un compleanno, su 30000 frequentatori ce ne sono 30000 all’anno, cioè un media di un’ottantina al giorno, che vengono a costituire un “corpo” non indifferente nell’occupazione del sito.

Cominciarono le omissioni e con le omissioni le proteste. Alcuni si adontarono, tra gli sfortunati il cui compleanno era stato dimenticato, o male trascritto, o augurato a una data sbagliata. Il malcontento cominciò ad erodere quella bella amicizia che era il simbolo degli Amici Fedeli.

Non tutti poi avevano presente la difficoltà del segretario nel tener conto anche chi non era più nel sito; magari si era allontanato per qualche dissidio e non gradiva che continuassero a comparire i suoi auguri; oppure, cosa ancor più spiacevole, gli auguri si facevano a un morto.

Così, purtroppo, quel bellissimo sito non riuscì più a gestirsi e andò in rovina.. Ora sulle sue ceneri vendono bottoni e spille da balia.

Come può succedere agli organismi viventi e alle grandi imprese, non aveva potuto sostenere il proprio ingrandimento.



Vittorio Riccadonna









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