VAR e il fallo di mano
Data: 29/08/2017 14.10 Argomento: dalla redazione
Non potremo esimerci, passati i presenti giorni di attesa, dall’affrontare i problemi portati dal VAR nel sistema calcio e dal commentare in specifico, nella nostra prima pagina, la correttezza del rigore contro il Genoa dato da Banti/VAR, che è un caso che esorbita dal contingente.
Abbiamo però bisogno di una base.
La base, che fa giustizia di tante sciocchezze che si dicono, eccola qui, leggetela.
Sono le parole del Regolamento: le uniche che contano.
Imparatele a memoria.
Regolamento
Regola 12
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Il fallo di mano implica un atto intenzionale di un calciatore che con la mano o il
braccio viene a contatto con il pallone.
I seguenti criteri devono essere presi in considerazione:
• il movimento della mano verso il pallone (non del pallone verso la mano)
• la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato)
• la posizione della mano non significa necessariamente che ci sia un’infrazione.
. . . . .
“Guida pratica” dell’Associazione Italiana Arbitri
Domanda: A quali criteri deve attenersi l’arbitro per stabilire che un calciatore ha
toccato il pallone con le braccia o con le mani intenzionalmente?
Risposta: Deve valutare se il contatto tra il pallone e la mano o il braccio è voluto dal
calciatore o se questi allarga, alza, muove o, comunque, tiene le mani o le braccia
con l’intenzione di costituire maggior ostacolo alla traiettoria del pallone.
Non deve però essere considerato intenzionale il gesto istintivo di ripararsi il viso o
il basso ventre dal pallone.
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