Il caso del rigore all’Atlético
Data: 29/09/2021 12.18
Argomento: l'opinione



Abbiamo televisto e ritelevisto tutti, credo, ier sera, l’episodio dei due tocchi successivi di mano dell’attaccante dei madrileni e del difensore del Milan.
Il caso è davvero singolare e merita i commenti.



La decisione dell’arbitro Cakir (pronuncia Ciàchir) di punire il secondo è stata asperrimamente criticata dai giornalisti del Canale 5 e specialmente dall’ex arbitro Cesari.
Motivo di scandalo a mio parere sta nel fatto che nessun commentatore ha accennato all’aspetto che dal 1871 è sempre stato, e ancora è, fondamentale nel giudizio nei falli di mano: cioè la volontarietà.
Regola 12 del regolamento di gioco, attuale versione ma cambiando qualche parola è rimasta sempre la stessa:
È un’infrazione se un calciatore tocca intenzionalmente il pallone con la mano o il braccio, compreso se muove la mano o il braccio verso il pallone.
Qualora avesse ravvisato l’involontarietà del primo tocco e la volontarietà del secondo, la congiunzione arbitro-VAR avrebbe fatto benissimo a dare il rigore; e tra l’altro questa è stata la mia fallibile impressione. Infatti l’attaccante stava muovendo in avanti il braccio sinistro insieme colla gamba destra, cosa naturale, e non fece movimenti del braccio particolari, la palla, non "giocata", gli rimase lì; mentre il difensore invece la schiaffeggiò dall’alto in basso mandandola a terra.
Di questo si doveva parlare!
Io posso sbagliare interpretazione, la TV àltera e tradisce, ma non questa è la cosa grave, il dare un valutazione corretta o sbagliata su un fatto: la cosa grave anzi imperdonabile consiste nell’effetto diseducativo dell’adulterare i concetti e mandarne in pubblico versioni camuffate.


Vittorio Riccadonna






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