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dalla redazioneI "moduli" della serie B
14/09/2004

Diciamo subito che quello che segue non è tutto, anzi è pochissimo farina del mio sacco, spero sia, però, apprezzato lo sforzo di documentazione fatto per scoprire ed illustrare i “moduli” della serie B.


Leggendo qua e là ho, infatti, trovato una bella presentazione di questi moduli, dall’ormai classico 4-4-2 alle altre formule in parte offensive, insomma credo davvero che da questo punto di vista la B possa essere definita come un bel laboratorio sempre aperto legato alla fantasia degli allenatori.

 

Ringrazio dunque Alfredo Pedullà e Stadio, la fonte cui ho attinto a piene mani, con la consapevolezza che quelle che ora si raccontano sono sicuramente le linee generali di un discorso certamente non statico ed in continua evoluzione, working progress come si dice, che terrà conto dei primi risultati e della miglior conoscenza che gli allenatori, soprattutto quelli “nuovi”, si stanno facendo del materiale umano a loro disposizione e poi, si sa, importante è cambiare anche in corsa.

 

Chiaro però che non avere le idee chiare a settembre, significa perdere tempo e rischiare di non recuperarlo più, dunque, è altrettanto sicuro che quelle che seguono non sono parole scritte sulla sabbia.

 

Allora diciamo subito che, come vedrete, il 4-4-2 resta inossidabile, ma è in chiaro ribasso rispetto a sette – otto anni fa quando era adottato, in pratica, da tutti.

Oggi si sfiora il 50% giacché lo applicano 10 squadre su 22 e vale a dire Modena, Salernitana, Ascoli, Perugia, Venezia, Bari, Albinoleffe, Cesena, Piacenza e Vicenza.

Se poi si guarda con più attenzione, magari ci si accorge che all’interno dello stesso modulo ci sono formule sfrenatamente o moderatamente offensive.

 

Nel primo gruppo deve essere messo il Perugia di Colantuono con Ferriera Pinto a destra e Di Francesco di là e cioè due esterni poco bloccati e spesso capaci di spingere ed inquadrare la porta.

Lo stesso discorso si può fare per l’Ascoli e per il Piacenza di Iachini, allievo diligente di 9llino, pressing, assalti sulle fasce, cinque e sei pedine in grado di entrare nel tabellino dei marcatori, squadra sulla carta molto duttile ed assortita, capace di nascondere i riferimenti all’avversario; certo non ci si chieda di seguirla con simpatia, troppe facce “stonate” per i cuori rossoblù!

 

Torniamo subito, dai, al discorso “tecnico” per presentare la Salernitana che, con i suoi Ferrarese, Bombardini, Borgobello e Palladino, anche va iscritta al novero delle squadre “corsare”.

 

Più regolari invece i 4-4-2 di Bari e Cesena squadre peraltro cui, pare, faccia difetto la mancanza di un bomber da 15 reti.

Da decifrare il Venezia di Ribas ed il Vicenza di un Viscidi che conta più che mai sui soliti Schwoch e Margiotta.

 

Archiviato il 4-4-2 andiamo ora a parlare delle squadre che dispongono di un fantasista, e qui il modulo, logicamente, cambia.

Cominciamo dal Catanzaro che ha Carbone ed usa il 3-5-1-1, poi vengono il Treviso che ha Capone e pratica il 4-3-1-2, il Torino col suo Pinga, incredibile quando ne ha voglia, che ha fatto una scelta precisa, un classico, per Ezio Rossi, come la Triestina che nel 4-3-1-2 inserisce il suo Rigoni.

Attenzione a quest’ultima squadra che presenta ben poche modifiche rispetto a quella protagonista  già della bella stagione passata, ha, come detto, un fantasista come Rigoni e, insieme, due scardinatori di valore come Godeas e Moscardelli. La Triestina ha il vantaggio di avere oramai memorizzato i meccanismi, dovrebbe trattarsi della classica marcia in più, il valore aggiunto della continuità, sarà bene, come dicevamo, non sottovalutarla.

 

Arrivano ora le squadre che si affidano al pretenzioso “tridente” e cioè Arezzo che usa il 3-4-3, il Pescara, il Catania ed il Verona che giocano tutte con il 4-3-3.

Un minimo d’attenzione in più forse merita l’Arezzo, neo promossa e con tutte le migliori intenzioni di ritagliarsi il ruolo di squadra rivelazione della stagione.

Pasquale Marino, profeta di questa squadra, ha idee fin troppo coerenti ed in linea di massima non vorrebbe modificarle, tanto più che si ritrova con ben cinque attaccanti tutti bravi a disposizione.

Partiranno De Zerbi, Spinesi e Abbruscato, con De Core e Sinigaglia a mordere il freno.

 

Con la rosa che noi abbiano davanti qualcuno potrebbe fare il classico sorrisino, pare invece che non sia proprio il caso, vista anche la partenza: insomma uomo avvisato …..…….

 

Dopo il tridente abbiamo ora nientepopodimeno che la “formula “Real Madrid”, sic! che a quanto pare, ora parliamo di un 4-2-3-1, rientra nei programmi d’Empoli e Ternana.

A chi, come il sottoscritto, si domanda cosa diavolo non è mai sta cosa, è spiegato che nel mitico Santiago Bernabeu i bianchi si schierano con tre mezze punte a sostegno di un ariete.

L’Empoli, che però l’ariete deve ancora trovarlo sul mercato tra gli svincolati tipo il Ganz del Modena, provvisoriamente nel ruolo schiera Gasparetto, alle cui spalle giocano Buscè, Tavano (o Nomvethe) e Vannucchi.

A Terni confidano nell’esplosione di Max Vieri a supporto del quale mettono Jemenez, Di Vicino e Rabito.

 

Insomma pare proprio che il Real abbia fatto scuola. Bene vedremo poi quanto dell’originale resterà nelle copie, ad essere cattivelli si potrebbe parlare di… “voio, ma non posso”, invece affermo che certe riproduzioni, quando proprio miliardari non si è, fanno piacere a vedersi, anche lì però un minimo di classe ci vuole, se no…….

 

E il GENOA, beh qui di sicuro ne saprete tutti più di me.

Dalla ricerca cui, come detto, mi sono rifatto per stendere queste note emerge una sorpresa, si pare che, almeno sino a settembre, non ci sia traccia del 3-5-2, con un’eccezione il GENOA.

Chi conosce bene le abitudini di Serse Cosmi è sicuro che non potrà essere diversamente, anche se sicuramente bisognerà trovare la posizione a Ciccio COZZA che secondo gli esperti sarebbe sacrificato nella linea di cinque di centrocampo.

Qui entrerà in gioco la fantasia prima che la bravura del buon Serse che saprà trovare il bandolo della matassa.

 

Un vecchio amico per sdrammatizzare le situazioni non facili soleva dire che……...…sono dettagli.

Credo che questo sarà un dettaglio molto importante cui venire a capo lungo gli impervi sentieri da percorrere per arrivare, già da quest’anno, alla tanto agognata Serie A.

 

Dunque buon lavoro Mister.

 

Giancarlo Rabacchi

 



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