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dalla redazioneGenoani si nasce! 2
05/10/2004

Prendendo spunto dal bell’articolo di Emanuela Musso Piantelli, prende il via una carrellata di ricordi rossoblù: ci aspettiamo di riceverne molti per diffondere, attraverso Genoa domani”, il legame che unisce il Genoa al suo popolo.

 


59 anni, oggi affermato “Enogastronomo e...” come scrive sul suo biglietto da visita, Nino Battaglia può davvero dirsi genoano da sempre. Il padre, grande genoano, aveva la sartoria prima nella zona di San Lorenzo, poi a De Ferrari vicino alla grande sede del Genoa, e confezionava vestiti per dirigenti e giocatori. I quali prendono a frequentare “casa Battaglia”, lasciando foto con dedica: da Vignolini (1936) al “mitico” Giulio Cesare Abbadie.

Sul filo della memoria e delle foto che ci ha affidato, ecco Nino in braccio a Dalla Torre (19/9/1948 Genoa-Padova 7-1), al grande Fosco Becattini e al portiere Piani, immortalato anche in una parata “plastica”

Non poteva mancare una foto con Paolone Barison nella sede di piazza De Ferrari, dove Nino esprime tutto il suo orgoglio “posando” col suo campione.

Fino alla “preziosa” tessera del Genoa, firmata da Rinaldo Piaggio, che documenta la qualifica di “Socio Allievo” di Antonino Battaglia dal 1960.

Oggi la vicenda genoana di Nino continua: discute animatamente, si arrabbia da morire quando le cose non vanno (per la verità, in questo periodo lo vediamo molto più sorridente), ma...guai a toccargli il Genoa!

Grazie, Nino, per i ricordi e per le foto.

E adesso...avanti il prossimo.

mario epifani

 



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"Genoani si nasce! 2" | 7 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 07/10/2004


Re: Genoani si nasce! 2
di chiara80 il 07/10/2004 21.50

E' vero, come dice Amico Fragile, i Genoani hanno grandi sogni e io aggiungo anche grandi sentimenti e bellissimi ricordi. Grazie di cuore per queste testimonianze. Un abbraccio a Mr Beans



Re: Genoani si nasce! 2
di Mr_Beans il 07/10/2004 13.18

Intanto un ringraziamento a Signo77 per aver dato il là a questa carrellata di ricordi. E poi, poi, poi.... Eccomi qui a cercare di ricordare e descrivere ...LA MIA PRIMA VOLTA. Devo proprio essere un Genoano da quattro soldi perché ...non la ricordo! Cerco di arrivarci in qualche modo. Allora, fino a quattro anni ho vissuto a Roma perciò direi che é improbabile, però quando ho iniziato le elementari mi ricordo che ero già discretamente impallato perciò è probabile che oltre all’iniziazione scolastica sia stato ammesso a frequentare il ”tempio” proprio in quel periodo. Ho cercato di scoprire qualcosa di più, ma l’unica cosa che mia mamma ha saputo dirmi è stata “eri molto piccolo” (tante grazie, questo lo sapevo già!). La mia memoria di tifoso però comincia a diventare un po’ più nitida l’anno ...della C! Mi ricordo la domenica, ancora seduti a tavola con mia mamma, mia sorella e i nonni, mio papà che mi diceva “Paolo cosa dici vuoi andare a vedere il Genoa oggi? Perchè se vogliamo andare è meglio che ci prepariamo”. Con mia mamma che faceva finta di brontolare “almeno non far vedere che è colpa sua, dì che sei tu che ci vuoi andare!” E io contentissimo di andare a vedere il Genoa con mio papà che correvo a prepararmi. Non riesco a descrivere la gioia e l’orgoglio che ho provato quando a una bancarella mio papà mi comprò la prima bandiera (che conservo ancora!). Ricordo i miei ingressi allo stadio, prima in tribuna e poi nei distinti. Tutta quella gente, ed io al settimo cielo per esseri lì, allo stadio, a tifare Genoa. Già allora mi sentivo legato a tutta quella gente, mi sembrava che tutti mi fossero amici, non capivo come qualcuno potesse non esserlo, mi sembrava di essere in una grande famiglia dove tutti si volevano bene e dove era naturale ritrovarsi lì a tifare Genoa. Non riuscivo neanche a concepire, e questo neanche adesso, come si potesse non essere genoani! Era veramente un mistero (tra l’altro questa mia convinzione, qualche anno dopo, mi sarebbe costata una rimandatura in matematica alle superiori, ma sono altre vicende!) Ricordo al bar dello stadio le scatolette di dadi Elah ...che buoni, ma perchè non li fanno più?! Ricordo anche il mio primo idolo rossoblù: Piccioni. Lo diventò una domenica in cui entrò in campo dalla panchina, nel secondo tempo mi pare, e dopo pochi minuti segnò! Mitico Piccioni! Dopo di lui nelle mie grazie venne Speggiorin, ma quello che più di tutti diventò l’incontrastato eroe dei miei sogni rossoblu di ragazzino fu ...Sidio Corradi! In quegli anni in edicola si vendevano delle buste rossoblu al cui interno si trovava il miniposter di un giocatore. Penso che se mi fossi buttato giù da un grattacielo sarei riuscito a volare come e meglio di superman il giorno che aprendo la mia busta “settimanale” ci trovai il poster di Corradi ...a colori! Al contrario ricordo ancora come piansi, sui gradoni dei distinti, una domenica che il Genoa perse in casa e Corradi uscì anzitempo dal campo, sanguinante per un taglio allo zigomo (mi sembra), con mio papà che cercava di consolarmi. E cosa dire del giorno di Genoa-Ascoli 6-1, di come mi sentii quando nei distinti un sostenitore dell’Ascoli, mentre eravamo in coda dalle scale per uscire, commentò “siete davvero i più forti, vi meritate proprio la promozione”! Ho ancora la cartolina del quadro di Silvestri che festeggiò la promozione: Genoa-Lecco ...c’ero anch’io, con la Nord su sfondo rossoblù, una mano che dirige un fascio di luce e tutte le firme dei giocatori! Ricordo paracadutisti e palloni che arrivavano dal cielo, ricordo striscioni interisti e torinisti che ci davano il benvenuto a uno dei nostri ritorni in serie A, ricordo....., ricordo...... ricordo....., ma non ricordo la mia PRIMA VOLTA, o forse preferisco pensare che la mia prima volta è l’insieme di tutti i miei ricordi rossoblù. L’unica certezza è che anch’io, come tanti altri, ringrazierò sempre mio papà per avermi fatto diventare Genoano. Morale: ...ho iniziato ad andare allo stadio, a cinque o sei anni, assieme a mio papà, adesso di anni ne ho 41 e continuo ad andare allo stadio (ed io lo so perchè non resto a casa) e con me viene mia figlia. ....e la storia si ripete... IN GENOA WE TRUST





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