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dalla redazioneLa svolta
08/10/2004

A me pare che sia arrivato il momento di salire sul carro degli amici che sono già in serie A e  stanno aspettando gli altri.
Sì, parlo di me e di quelli, se non proprio "maniman", sicuramente a costoro assai affini.
Sia chiaro che ho sempre dato e do un particolare valore alla coerenza e non vorrei essere scambiato per uno che, dopo ogni risultato, cambia frequentemente e disinvoltamente idea
Piuttosto, ogni tanto, subisco la tentazione di "sbilanciarsi" prima del tempo, tentare cioè di capire quello che potrebbe accadere con un minimo di anticipo.

E' una sfida soprattutto con me stesso per il sottile piacere di averci azzeccato, perché convengo che, dopo, il famoso "io l'avevo detto" quasi mai ha un suono accattivante, difficilmente, eufemisticamente parlando, ti rende simpatico.
C'entra qui forse poco, credo anche che un minimo d'incoscienza, un po', nella vita ti aiuti, certo ci vuole anche un po' di sorte ed altro, quel mix che aiuta a cadere spesso "d'in piedi".
Credere nelle proprie idee è doveroso, certo che si devono sempre rispettare anche  quelle degli altri, come avere la consapevolezza che, spesso, non esistono verità assolute e, dunque, buon senso vuole che si metta in preventivo che non sempre si può avere ragione e che, a volte, la verità non è una sola e categorica, ma può avere molte sfaccettature.
Un po' di premesse semi seriose (per mettere le mani avanti penseranno i meno generosi) per arrivare al dunque.
Dunque ora credo anch'io che .... sarà prima piuttosto che dopo (scongiuri di rito ammessi).
Il concetto base (ce n'è voluta a tirarlo fuori penserà più d'uno) è che sulla partita di ieri sera non mi sembra il caso di "cercare il pelo nell'uovo".
Anzi, dopo la seconda cinquina sonante sulla ruota del Ferrarsi (ciao Vicenza , ciao…), a mio modo di vedere sono stati, anche, gli errori, meglio dire talune sbavature, che mi hanno "convinto".
Non mi sono fumato niente, (cosa che tra parentesi suggerirei anche a quelli non ancora senior) ma anche da "quei peli nelle uova" ho avuto l'impressione che i nostri giocatori comincino a prendere davvero consapevolezza della loro forza e della loro superiorità. E ne fanno un'arma vincente.
Seguo le gare dai distinti lato nord (fa chi può, scherzo, anzi invidio quelli che si godono la partita ed il resto dalla nord), zona del campo privilegiata soprattutto per vedersi, rispettivamente, Tosto e Lazetic.
Bravi entrambi, ma che bella sorpresa, per me, l'ex napoletano, completo sia dal punto di vista fisico che tecnico, deciso ma tranquillo, bravo a difendere come ad andare avanti, crossare:grande acquisto se, come credo, andrà avanti cosi sino alla fine.
Ecco proprio Tosto ad un certo punto a voluto strafare, aveva contro uno dei più attivi degli avversari, che ha fatto piuttosto bene pressing dall'inizio alla fine (alla fine ha poi fatto anche il goal), ad un certo punto ha rischiato per aggirare elegantemente il pressing dell'avversario ed ha finito per perdere la palla (e non ha evitato i fulmini del Mister), ma non è andato in affanno: convinto di essere più bravo voleva solo farlo "notare" all'avversario, metterlo in soggezione.
Lo stesso discorso farei pari pari per Zanini.
Insomma anche il goal del pareggio del Vicenza, sia pure subito nel "solito" modo, questa volta non ha dato l'impressione di aver creato eccessivi scompensi, neppure tra il pubblico, a parte i soliti "apprensivi" , e la squadra si è subito "ributtata" convinta in avanti ed è ritornata in vantaggio, sia pure, se proprio volete, involontariamente un po' aiutata da quella deviazione di Moscardi.
Chiaro che il Mister non abbia gradito, come che "catalanamente" parlando meglio non farle che farle certe leggerezze, anche perché non è la prima volta che noto come l'avversario, partito in soggezione, prenda coraggio grazie ai nostri errori più banali e diventi poi molto più aggressivo e pericoloso e poi dai, come dice il "burbero" Cosmi, una grande squadra, come vogliamo essere, in certe leggerezze non deve cadere mai.
In effetti ieri sera un Vicenza inizialmente timoroso e prudente, dopo il goal del pareggio ha iniziato a lottare con molta maggiore aggressività e convinzione: insomma, bene essere finalmente consapevoli della nostra forza, ma, dai, complicarci la vita da soli, magri cerchiamo di evitarlo.
Che questa tornata di partite sia stata quella della svolta aiutano a capirlo anche i risultati delle partite del Toro e dell'Albinoleffe e qui, credo di essere in buona compagnia, se devo dare, come do, un significato particolare al "boato" che è partito dalla Nord quando sul tabellone si sono visti i parziali delle altre squadre, è stata, poche storie, la percezione di essere arrivati alla svolta.
Marioooooo .....arrivoooooooo

Giancarlo Rabacchi 



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"La svolta" | 4 commenti
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Re: La svolta
di RABAX il 11/10/2004 11.54

Chiara80, a proposito ben tornata dal sud, mi "stuzzica" sui "maniman" e ben volentieri torno sull'argomento. A me francamente spiace che a questo termine (maniman), che identifica un po' il carattere nostro e della nostra gente venga attribuita, ogni tanto, una sfumatura di negatività che, parere personale, è abbastanza ingiusta. Superiore alle mie forze lanciarmi in disquisizioni filosofiche, etiche e di costume. Dico solo che -se proprio costretto a scegliere- preferisco questo "difetto" tutto genevese, ad esempio a quelli che, cadendo dall'alto, finiscono per fare più rumore. Qui mi fermo sapendo di essere probabilmente in grande minoranza, specie se si guarda ai fatti più o meno recenti delle vicende societarie del Genoa. Per fortuna sono cose passate, personalmente sono tra quelli che "prima" si aspettava molto di più dalla migliore imprenditoria genovese. Purtroppo chi poteva non era interessato, e qui temo non si possa costringere nessuno, purtroppo. Chi avrebbe voluto probabilmente non poteva. "Dopo" non avrei scomodato il manimanismo e, sempre parere personale, in fondo un po' "nobilitare" qualcosa che a me ha dato tutta l'impressione di essere la molto meno nobile invidia verso chi come Preziosi non ci ha pensato due volte (certo Presidente ora bisognerà pagare anche i puffi di Dalla Costa....). In fondo chi patisce d'invidia, credo, si castiga abbastanza già da solo.





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