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dalla redazioneUn bel paciugo (3)
02/12/2004

Come qualcuno temeva ed altri forse sperava in Lega si è avuta l'ennesima fumata nera.
Il paragone che mi è sfuggito, si usa infatti dire così, non calza per niente a pennello visto che qui i personaggi sono distanti anni luce da "là".
Preziosi, e non da ieri, si è calato nella parte del grande paciere, ma come spesso succede a chi cerca di mettere pace alla fine rischia pure di "buscarle".
Ha fatto male a prendersi questa briga? Ha fatto bene? Lo ha fatto per "il bene" della sua squadra e cioè per conquistarsi la benevolenza arbitrale? Per la seria A ad ogni costo, prima il "mercato" ora a Palazzo?


 

 

 

 

O.K. domande provocatorie, ma serve fare i finti ingenui? Scapini sostiene che le cariche in Lega contano, eccome; Preziosi, scettico, preferisce schernirsi.
Campoccia (nostro ex ora Vice all'Udinese), allargando il discorso la mette giù con garbo e diplomazia. Lui è schierato sul fronte opposto, ma guarda a Preziosi e soprattutto al Genoa con immutata simpatia: ricordando il personaggio conosciuto da vicino c'è da crederci.
Dice cose condivisibili e gradite a noi tifosi ad esempio in tema di orari di partite, lui senza esitazione "sta" dalla parte dei tifosi da stadio che, lo ammette senza ipocrisia, per le società medio piccole (quelle che da Sky prendono poco più delle briciole) sono ancora una fonte importante dei bilanci societari. Dunque è contro allo spezzatino, le partite spalmate insomma il calcio al servizio delle TV.
Campoccia, pur essendo dalla stessa parte, prende chiaramente le distanze da individui come Cellino, sgradevoli e di basso profilo.
Nella pentola che bolle è saltato fuori il nome di Vialli per la presidenza della Lega, non mi parrebbe una grande idea a prescindere da certi trascorsi, furbo e chiacchierone, ma quelle non sono situazioni da improvvisare e mi pare che già come allenatore …..tanto fumo e poco arrosto, figuriamoci come dirigente.
In pratica il calcio professionistico, privo formalmente e sostanzialmente di una guida, vive ora una situazione di parziale paralisi.
Il Presidente scaduto è sfiduciato al 50%, il "nuovo" è lungi dall'essere nominato ed i campionati vanno avanti non si sa bene come. Praticamente sono allo sbando.
Sarà questo anche un periodo morto, ammesso che per il governo del calcio esistano periodi morti, ma le decisioni per il prossimo anno chi le prende e quando?
Spesso per essere efficaci i vari provvedimenti devono essere quanto più tempestivi possibile, qui oramai siamo al muro contro muro, tutto è fermo, condizionato da questa querelle infinita.
Il gruppo Della Valle avrebbe un "nome" da proporre per la carica di Presidente della Lega, ma non lo ha ancora esteriorizzato dicono per non bruciarlo: lecito domandarsi cosa aspettano.
Probabilmente sperano che Galliani getti la spugna, ma ora pare molto difficile se non impossibile per come sono andate le cose, per le parole dette, per gli atteggiamenti assunti, dura quando finisce per essere in gioco la dignità; l'avversario si deve sconfiggere, mai umiliare, non a caso si dice al nemico che fugge ponti d'oro.
Qui però dubito che ci siano grandi strateghi.
Per quello che si è visto e si vede non voglio esagerare parlando di irresponsabili, ma sicuramente almeno di piccoli personaggi, di basso profilo, amanti più che altro della ribalta, gelosi uno contro l'altro, impegnati più che altro a farsi dispetti reciprocamente senza un minimo senso costruttivo.
Preziosi vanta la titolarità di una delle maggiori aziende europee ben più importanti di quelle ad esempio di Della Valle e Cellino per dire quelli a lui notoriamente più "indigesti".
"Simpatie" ricambiate con gli interessi visto che il patron del Cagliari gli rinfaccia le macerie delle ex società gestite dal nostro Presidente al quale, dopo aver piuttosto volgarmente descritto (preso qui, preso là..) la fine fatta dal povero Galliani, da al Preziosi del mercenario, mentre lui, "puro", il Presidente lo fa per la squadra del cuore.
Non mi interessa fare il paladino di nessuno, Preziosi sa difendersi da solo, ma resto perplesso di fronte a certe "uscite": cosa c'entrano con l'elezione del Presidente in Lega?
E poi a voler scendere per un secondo su "quel" terreno, come non ricordare un grande Presidente come ad esempio il vecchio Mantovani (parlo dell'uomo di sport non del personaggio controverso che ha fatto tanto discutere). Non è nato tifoso della squadra che poi ha diretto, ed allora?
Cellino, tra l'altro, è sempre stato ed è "culo e camicia"con altri "mercenari". Sì, rotta per rotta parlo anche di Spinelli, che per coerenza (?) non avrebbe dovuto "dimenticare".
Chiaramente è tutto talmente assurdo che davvero non è il caso di dilungarsi su queste "argomentazioni", lasciatemi però dire che cascano le braccia a sentirli certi discorsi.
Mi si passi per una volta qualche parola forte, questi più che "ricchi scemi", mi sembrano sempre più "ricchi immaturi", si proprio infantili, davvero non vorrei mai essere ad esempio nei panni dei loro dipendenti sia nel mondo del calcio che delle loro altre aziende: in quali mani il futuro di quella gente e delle loro famiglie e qui viene spontaneo aggiungere in quali mani il futuro del calcio!
Dovrebbe essere chiaro, se no lo ribadisco: queste mie considerazioni sono dettate da tutto fuori che dal desiderio di prendere le parti di qualcuno, ma solo esternare disappunto e dispiacere nel vedere che la crisi del calcio continua e galoppa e che, come spesso si dice, è proprio vero che al peggio non c'è mai fine,
Dopo le ultime "stravaganti" estati non solo non si vede uno straccio di slancio per la risalita, peggio considerato che neppure si intravede uno spiraglio di luce alla fine del tunnel.
Proprio perché questa non appaia come facile e fumosa demagogia vorrei aggiungere alcune altre considerazioni e con quelle concludere.

Dicevo lungi da me atteggiamenti di parte, ma se una difesa merita Preziosi è quella di essere stato uno dei pochi che, alla luce del sole, ha cercato di trovare una soluzione.
Mi pare di capire che in questa direzione abbia lavorato e stia lavorando anche Campoccia, sia pure nel "campo avverso".
Auguriamoci dunque, come successe ad un certo punto nel Genoa dell'era Dalla  Costa che  siano messi da parte i personaggi come i Canal, pardon come i Cellino di turno ed il "pallino" passi a persone meno "estrose", più serie e costruttive che abbiano davvero a cuore il buon andamento ed il futuro di questo nostro sport, ancora il più popolare tra la gente, e, quindi, che si impegnino costruttivamente e senza infantili ripicche personali a trovare una soluzione valida e duratura .
Quando nella nostra Società è successo questo, lasciatemelo dire per una volta con scoperto orgoglio, un pochettino anche grazie alla tenacia ed all'intervento dei piccoli azionisti, il dramma Genoa che pareva infinito, ha superato l'empasse e si  arrivati alla via di uscita, proprio quella soluzione solida e duratura che, come oggi per il calcio professionistico, sembrava davvero impossibile.
I meno generosi penseranno forse che sia una soluzione troppo semplicistica, forse, ma la vita insegna che il più delle volte le soluzioni più intelligenti sono anche le più semplici, a volta addirittura banali, attenzione non semplicistiche, cosa molto diversa, mentre quelle astruse, bizantine e contorte difficilmente sono quelle giuste.
Mi auguro di cuore che come si sono risolti alla fine i nostri problemi, lo stesso possa accadere per questo travagliato calcio professionistico.
Ultima notazione: capisco l'amarezza e la coerenza del nostro Presidente, ma fossi in lui ci ripenserei e continuerei, senza pregiudizi e preconcetti a lavorare per aiutare a venirne fuori, con l'intelligenza e soprattutto con l'entusiasmo contagioso che sa mettere nelle cose.
Se poi (ma sappiamo tutti che non è vero) gli arbitri ci danno una mano tanto meglio, preferibile sopportare la gelosia degli altri (vuol dire che le cose ti vanno bene) che non il loro compatimento (in genere quando ti capitano le disgrazie).

Giancarlo Rabacchi


 



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"Un bel paciugo (3)" | 2 commenti
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Re: Un bel paciugo (3)
di amico_fragile il 04/12/2004 00.27

Tutto bene quello che dicono Giancarlo e Marco. Ci vorrebbe una figura autorevole e, soprattuto, INDIPENDENTE cui affidare la presidenza di Lega. Giusto. Il problema è, secondo me, come ebbi già modo di dire a proposito della candidatura (ormai bruciata) di Gianni Rivera, che la figura da sola non basta. Questo perchè il potere Juventus e Milan non lo molleranno facilmente. Possono giungere a parziali compromessi, se i tempi si allungano (e credo che la strategia dei neo "paladini della libertà" sia proprio questa), ma non abdicheranno. Di conseguenza, se salta Galliani (e chi se ne fregherebbe..tanto per intenderci..), cercheranno la classica "testa di legno", cioè persona popolare, dalla buona caratura morale, ma che fa (e si fa) poche domande...un tipo alla Spillo Altobelli, tanto per fare un esempio. Ma una soluzione come questa sarebbe per me più umiliante...qui lo dico e NON lo nego.. di quella di Galliani. Almeno per quest'ultimo ho delle certezze : so di disprezzarlo e non devo nemmeno perdere tempo ad interpretarlo. Se, al contrario, i "liberatori" del calcio, non solo troveranno un candidato serio e pulito, ma sapranno fare in modo che nel calcio ci sia molta più equità del presente, non esiterò ad esultare. Anche perchè se questi sono veramente persone giuste non credo che i vinti debbano temere alcunchè. Non è così?





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