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dalla redazioneScaramanzia ...
07/12/2004

Che cos'è se non scaramanzia la ragione per cui c'è ancora chi si ostina a non voler "ammettere" (e tanto meno dire) che la nostra è la migliore squadra del lotto e che i posti disponibili quest'anno per la Seria A si sono oramai ridotti di uno.
Non sembri, per altro verso, spavalda euforia, magari un po' prematura, ne poco rispetto per le altre squadre (o peggio faciloneria) la sicurezza di chi oramai in serie A ci si sente già.
Tra chi va avanti con i piedi di piombo, chi non ci crede e quelli che, sicuramente con quel pizzico d'ironia che non guasta mai, esultano per essere, praticamente, salvi dalla C con largo anticipo, mi pare non ci sia da scherzare.


 

Quelli che invece non ce la fanno a far finta di niente e che già "pregustano", un po' rischiano di essere guardati dall'alto in basso, bollati quantomeno come incoscienti.
Per difenderli provo a tirare in ballo le famose correlazioni di causa ed effetto, che da studenti tanto ci facevano impazzire, e nella vita si ha modo di constatare che funzionano.
Per il Genoa ed i Genoani, almeno sino a ieri, erano praticamente sempre a nostro danno e con un reiterarsi delle avversità così parossistico da causare non pochi "complessi" a più d'uno.
Siamo Genoa e, dunque, non si sa mai, con un sottinteso e scontato "retrogusto" di pessimismo.
Capisco che il ragionamento è abbastanza contorto, ma tenterei di spiegare che se la correlazione causa effetto funzionava prima ai tempi delle tante "inadeguatezze" (societarie, di allenatori, di squadra) che ricordiamo bene, ed ci ha portato alle inenarrabili sofferenze (sciagure in senso sportivo) degli anni passati; perché, poche storie, non dovremmo "contare" di avere su tutto il "bello" possibile oggi che, all'opposto del passato:
-  abbiamo un Presidente "vero"
-  è stata creata una organizzazione societaria diciamo almeno decente
-  si è costruita una squadra con abilità ed insieme investendo risorse non trascurabili
-  la sorte ha smesso di voltarci le spalle (conta eccome se conta) e gli arbitri, che non ci regalano nulla, hanno smesso di tartassarci
-  è arrivato un allenatore che finalmente pare davvero quello "giusto"
-  e, dulcis in fundo, ora siamo la capolista e, dunque, abbiamo già qualcosa di concreto tra le mani


Per favore il Genoa non è come la benzina il cui prezzo fa sempre impazzire perché sale quando va su il costo del barile e/o il cambio col dollaro, ma col cavolo che scende quando succede il contrario. No qui se hai lavorato bene "raccogli", il resto andate a raccontarlo a qualcun altro.
Ai pessimisti irriducibili (detto senza spirito polemico, ma anzi con un sorriso di comprensione) si può oramai concedere solo la chance del "cataclisma", ma essendo una di quelle persone che….. il bicchiere è mezzo pieno figuriamoci se, ora, mi devo mettere in ansia per l'imponderabile.
Dai, dal "peggio" di cui non si vedeva mai il fondo, proviamo a cominciare a ragionare  un po' sul "bello" che non ha fine,……ecc.
Comunque, proprio perché non si pensi ad eccessi di faciloneria, la gioia e l'euforia del momento non devono farci dimenticare (e nessuno lo vuole nascondere) che ci sarà da lottare duramente sino a che non avremo conquistato la certezza matematica della promozione (prego notare la sottigliezza: non ho scritto sino all'ultima giornata…………).
Forse ad un certo punto gli avversari più temibili potremmo addirittura essere noi stessi (parlo della squadra) ove prevalesse il rilassamento ed uno scriteriato ed inopinato appagamento prematuro, parola d'ordine per il Mister ed i giocatori: guai abbassare la guardia prima del tempo!
In questo percorso, che sicuramente non sarà una passeggiata, se posso tentare un giudizio tecnico, le difficoltà maggiori le incontreremo, probabilmente, più in casa e la cosa si spiega proprio nella  differenza di valori, oramai palpabile, rispetto alle altre.
Infatti, dopo le prime squadre "kamikaze" tornate a casa subissate di goal, ora qui arrivano tutti molto più "scafati", hanno capito qualcosa di più sui nostri schemi offensivi, le fasce ad esempio sono diventate veri "campi minati" e per Lazetic e compagni certe giocate sono molto più contrastate.
Tutte le squadre se ne stanno raccolte e si limitano a sfruttare il contropiede, noi troviamo aree sempre più intasate ed il gol dobbiamo sudarselo malgrado i "fenomeni" davanti.
Le squadre avversarie non possono però usare questa tattica, abbastanza rinunciataria e tesa soprattutto a limitare i danni, anche al cospetto dei propri sostenitori ed ecco che, pur con le ovvie difficoltà ambientali, fuori le cose diventano un po' più facili, i risultati arrivano, i punti fioccano e, d'incanto, il complesso, di una vita, delle trasferte è svanito anzi, addirittura,  quasi quasi, per quanto detto…………fuori è meglio.
Per concludere con il massimo di realismo, mettiamo in conto anche una crisetta, qualche battuta a vuoto, la partita storta, l'exploit occasionale di qualche avversario, insomma non si potrà sempre vincere, tanto meno sempre 5-0, ma alla lunga (che poi è quello che conta) la differenza di valori peserà e farà la differenza in classifica.
Come volevasi dimostrare…..

Giancarlo Rabacchi

 



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