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il Grifone in campoE' CRISI!
13/02/2005

Genoa   0

 

Perugia 1

(39° p.t. Del Vecchio)

 

 

Cade anche l’ultimo tabù di questo campionato : il Genoa perde l’imbattibilità casalinga e da oggi si può ufficialmente parlare di crisi, anche se le avvisaglie già c’erano state. Non erano casuali gli zero a zero con Modena e Torino e non lo era la sconfitta di sette giorni fa a Salerno. La partita di oggi però mette ancora più a nudo il periodo di difficoltà della nostra squadra, con una brutta interpretazione del gioco. Anche Serse Cosmi ci mette del suo e, con una scelta tecnico-tattica che presta il fianco ad inevitabili critiche, finisce per regalare alla sua ex squadra tutto il primo tempo sul finire del quale il grifone umbro trova un gol evitabile che risulterà determinante e prezioso.


In effetti negli spogliatoi, dopo la fine della partita, il mister si assume le sue responsabilità, non si sa se per concedere una generosa manleva ai suoi giocatori, che forse non hanno rispettato le consegne, o per onesta autocritica. Fatto sta che non convince il 4-3-3 del Genoa presentato nella prima frazione di gioco.

L’obiettivo era di conquistare la supremazia a centrocampo, con Italiano e Brevi, lasciando a Tedesco il compito di incursionista.  Milito era il catalizzatore del gioco offensivo e le fasce dovevano essere presidiate da Lazetic e Rossi, quest’ultimo con il compito anche di tagliare verso il centro ogni volta che se ne presentava l’occasione. Il giochetto però riusciva solo una volta; a seguito di un veloce contropiede, Milito girava splendidamente la palla per Marco Rossi, quale, arrivato in ottima posizione al limite dell’area, non riusciva ad incrociare il tiro e il pallone finiva sul fondo.

In precedenza, al 12°, Milito si  era reso pericoloso con un tiro da fuori area terminato a lato.

Queste sono state le occasioni più pericolose del primo tempo. Per il resto la partita non è stata bella. Le squadre erano guardinghe e il gioco è stato continuamente spezzettato da un Nucini che alternava decisioni con criterio contrastante.

 

Il problema è che capitan Tedesco, recuperato ancora una volta in extremis, non si rendeva mai pericoloso; sulle fasce non riuscivamo a svolgere un buon lavoro ed in mezzo perdevamo subito il controllo delle operazioni a vantaggio di un Perugia che non creava nessuna azione da gol, ma teneva il pallone più di noi. E’ dalla partita con il Modena (Pescara a parte) che lasciamo agli altri l’iniziativa del gioco e questo è un atteggiamento che non paga e che richiede una brusca correzione. Naturalmente occorre tenere presente che la condizione fisica oggi non è quella di qualche settimana fa, ma questo capita nel corso di un campionato e ci deve pur essere un modo per gestire meglio le partite, sia pure con maggiore sofferenza rispetto a prima.

 

E siccome non è nemmeno un momento che le cose girano bene, succede che ancora una volta, come è capitato a Salerno,  gli avversari passano alla prima occasione, per altro non esaltante. Dopo una prolungata azione nella nostra trequarti, senza che nessuno riuscisse a spezzare la sequenza dei passaggi perugini, partiva un traversone dalla destra di Ferreira Pinto; interveniva in area di testa Del Vecchio, che anticipava Scarpi (e il suo avversario), depositando in rete.

 

Cambiava modulo nell’intervallo Cosmi, mandando in campo Stellone e Gemiti al posto di Lazetic e Italiano, con Marco Rossi che, naturalmente, andava a destra. Nel primo quarto d’ora, a parte un contropiede degli ospiti, il Genoa provava a rendersi pericoloso, ma le azioni sfumavano sempre per un errore di troppo. Al 14° era Stellone a colpire di sinistro; la palla attraversava lo specchio della porta, senza che Tedesco e Rossi riuscissero ad intervenire.

Al 18° era invece il Perugia a fallire il raddoppio in contropiede. Sedivec, solo  davanti a Scarpi,  non trovava di meglio che tentare un improbabile pallonetto afferrato con facilità dal numero uno rossoblu. Un minuto dopo Squizzi, il portiere ospite, deviava miracolosamente un tiro di Tedesco.

 

Seguiva una fase della partita vivace, con rapidi ribaltamenti di fronte, senza però che le squadre riuscissero a concludere. Chiedeva il cambio il dolorante capitan Tedesco ed entrava Caccia, il quale si defilava in una posizione dalla quale non riusciva ad incidere minimamente sull’esito della partita.  C’era ancora un tentativo in contropiede di Mascara e poi, gradualmente , la partita si spegneva, senza che venisse nemmeno concesso un congruo tempo di recupero.

 

Sentiti i risultati dagli altri campi, tutto sommato è andata non troppo male, visto che gli avversari dietro non corrono. C’è da augurarsi, però, che la flessione, inevitabile, comprensibile, spiegabile, non duri troppo a lungo; anche se è impossibile un miglioramento generale immediato. La situazione fisica dei nostri giocatori non permette loro ora di fare lo stesso pressing di prima e ci sono uomini fuori la cui assenza comincia a pesare. So che a questo proposito alcuni storceranno il naso, ma non è colpa di nessuno se si è voluto prendere alla lettera lo slogan dei “22 titolari”. Nessuno ha 22 titolari, nemmeno le prime della serie A. Chiedete a Capello se Cannavaro e Le Grottaglie sono la stessa cosa. La rosa del Genoa ci ha permesso di sopperire ad alcune assenze, quando eravamo in piena forma. Con la situazione attuale tutto diventa un po’ più complicato.

 

A questo punto il Genoa dovrà prendere atto degli ultimi avvenimenti e resistere in attesa che alcuni uomini recuperino una condizione accettabile e altri rientrino in squadra. Dovremo essere un po’ più pratici, un po’ più bruttini e, in qualche caso, anche un po’ più furbi. Ci sarà ancora qualche settimana da soffrire, ma il vantaggio che abbiamo sugli altri, anche se dimezzato, è di tutto rispetto. A chi vuol credere invece che nessuno si lascerà più battere dal Genoa, perché gli sono state prese le misure, e che la squadra è troppo vecchia e quindi non recupererà più la condizione, cosa si può dire ? Nulla, ognuno è libero di pensare quello che vuole. Si vedrà alla fine chi avrà avuto ragione.

 

Serse Cosmi qualche settimana fa disse che sarebbero arrivati i momenti difficili. Quasi nessuno ci voleva credere, ma invece è stato così. Sta ora ai tifosi dimostrare di saper essere vicini alla squadra. A quest’ultima e al suo tecnico  spetta invece trovare le soluzioni in grado di tamponare questa doppia ferita. Esco dai luoghi comuni e non dico che a Vicenza mi aspetto grinta e grande cuore. So che quelli ci saranno. Mi aspetto piuttosto, che i giocatori capiscano subito l’antifona e che sappiano adeguarsi alla situazione che si prospetterà in campo. A Vicenza mi aspetto un Genoa umile, roccioso, tignoso, persino antipatico, ma capace di portare via qualcosa con uno sforzo adeguato. Io credo che rivedremo un bel Genoa in questa stagione, ma, in attesa che si ricreino le condizioni, dobbiamo usare tutte le armi, oneste e legittime, a nostra disposizione per superare questo momento difficile.

 

amico_fragile



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"E' CRISI!" | 5 commenti
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Re: E' CRISI!
di vieux_marcheur il 16/02/2005 00.26

La formazione del primo tempo contro il Perugia non era illogica, ma al contrario, in condizioni di difficoltà, mi è sembrata l’epìtome di una concezione tattica seguita da questo nostro Genoa, che è volato così alto, durante il corso del torneo. Domenica non ha funzionato, pazienza. Nessuna tattica garantisce il successo. Non ci resta che starcene calmi ad aspettare che le condizioni si ristabiliscano, come è logico attenndersi. Alé Genoa, e forza genoani!





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