Sì non c’è niente di male ad ammettere il momento di difficoltà, quello in cui occorre non lasciarsi prendere la mano da isterismi, paura, sconforto e quant’altro.
Sì in effetti, almeno alcuni, credevano fosse tutto più facile, che oramai il “gatto fosse nel sacco”.
Non è così, ci sono anche gli altri che, di più, contro di noi si esaltano, finiscono stremati, in preda ai crampi, ma riescono, qualche volta, a batterci.

Quello di Treviso è per noi un campo tradizionalmente ostico, da sempre (ricordiamo in più d’uno di essere riusciti, su questo stesso "dannatissimo" campo, a perdere nei minuti di recupero una partita che al novantesimo vincevamo, mi pare, 1-0).
Nel primo tempo la squadra ha tutt’altro che demeritato e, se il risultato fosse stato rovesciato, dubito che ci sarebbe stato qualcosa da eccepire.
Chiaro che con i se non si va da nessuna parte mentre quello che contano sono i gol ed in questo periodo noi colpiamo i pali, mentre gli altri gonfiano la nostra rete.
A questo punto inutile, a mio avviso, anche mettersi discutere, con il senno di poi, le scelte del tecnico.
Lui vede i giocatori in settimana, giudica il loro stato di forma fisica, valuta se qualcuno ha bisogno di tirare il fiato e decide per il meglio, la sua esperienza e le sue qualità sono fuori discussione.
Inutile prendersela anche con il portiere autore di buoni interventi e, purtroppo, di qualche disattenzione.
Capita di farsi sorprendere, brutto se succede nel momento sbagliato, pazienza, stiamogli vicino, facciamogli sentire il nostro calore e la nostra fiducia affinché non si abbatta e ritrovi la sicurezza e la qualità che hanno accompagnato le sue prestazioni con la nostra maglia.
Insomma la ricetta per quel che mi riguarda è sempre la stessa, quando ci trova nella… , si sta zitti e si fa di tutto per levarsi di lì.
Mi da fiducia in questo il comportamento esemplare dei tifosi rossoblu che, andati a Treviso a sostenere la squadra, lo hanno fatto sino alla fine senza badare al risultato.
Immagino che la via del ritorno sarà stata meno allegra e spensierata del solito, ma sicuramente la mente ed i cuore erano già rivolti alla prossima sfida, a tornare a vincere, a correre verso l’ambito traguardo.
Alè ragazzi nelle difficoltà si vedono gli uomini veri e nessuno di noi non ha mai dubitato che Voi lo siate davvero.
Calma e gesso, l’inverno, questo dannato inverno, sta per finire e con i primi caldi spero, e credo, che certi nodi verranno al pettine e, come sempre, alla fine sarà la qualità a venire fuori e noi, da questo punto di vista, abbiamo davvero poco da invidiare agli altri.
Ho anche la speranza che tutto l’ambiente saprà evitare polemiche sterili e controproducenti e sapremo remare tutti nella stessa direzione per levarci quella soddisfazione che da tempo ci meritiamo come tifosi, come squadra, come città.
Insomma tutti uniti appassionatamente, io ci credo e ci conto: perché non dovrebbe essere così?
Alè Grifo!

Giancarlo Rabacchi