In assenza di calcio giocato, sulle orme di una recente e ben documentata inchiesta del quotidiano "La Repubblica", proponiamo una divagazione su un argomento "collaterale". Parliamo, stavolta, di Totocalcio che, a quanto pare, rischia di scomparire.

Proprio così, uno dei giochi storici è in crisi totale, in caduta libera.
Il Coni ( lo sapevate?) non se ne occupa più; ora del Totocalcio si occupano i Monopoli di Stato che pure hanno investito molto (soprattutto in marketing) negli ultimi anni. Lo scorso anno era stato tentato l'abbinamento Totocalcio e Totogol, ma il risultato è stato quello di un ulteriore crollo del 50% delle giocate. Un pianto: una volta, ricordate, il montepremi arrivava a 210 milioni di euro, ora è sceso a 120. Se scenderà ancora,di più  i Monopoli,  a detta di chi è addentro a queste cose, potrebbero decidere di chiudere i giochi.
La stessa Sisal e la Lottomatica si occupano poco del Toto, preferiscono privilegiare Lotto e Superenalotto. Il Coni ha avuto un minimo garantito (450 milioni l'anno) da Berlusconi e da tempo guarda con distacco i concorsi pronostici.
Le Federazioni sportive sono invece molto preoccupate. La Figc ha un bilancio che piange (un passivo di 15 milioni di euro) e guarda con preoccupazione al suo futuro.
Di recente la Federazione dello sci ha denunciato gravi difficoltà operative: impossibile, senza mezzi, trovare nuovi Tomba, di più presentare una squadra decente alle prossime Olimpiadi della neve in Italia.
Non è bastato allargare il numero delle ricevitorie (ora sono quasi 25.000): il Toto perde fascino, appeal. Ora ci sono le scommesse, altri giochi. Viene proprio da pensare che sia finita davvero un'epoca.
Ricordo le code al sabato alle ricevitorie dove si respirava un'aria gioiosa, tutti speravano, sognavano....mentre oggi quasi più nessuno si gioca la sua schedina. Nel 1998 per i "giochi sportivi "(Totocalcio, Totogol e Totosei) la raccolta complessiva era di un 1 miliardo 689 milioni di euro, lo scorso anno si era scesi a 443,0 milioni di euro. Non solo: il secondo semestre 2004, rispetto al semestre dell'anno precedente, aveva avuto un calo del 37,0%. Carraro, come detto, è molto preoccupato. Il Coni tace, così come i Monopoli che ora dovrebbero occuparsene (ma forse non vedono l'ora che il Totocalcio chiuda i battenti...).
Anche il sottoscritto da ragazzo giocava. Pur seguendo un po' il calcio ed avendo una minima idea della forza delle varie squadre, la mia schedina la preferivo fare "pazza", inutile mi dicevo vincere tre lire.
Non ho mai vinto ne poco ne tanto, ma ricordo ancora l'emozione delle rarissime volte in cui "facevo" 10 o 11 e poi a mordermi le dita: accidenti volevo mettere quel due……. Quando la formula è cambiata, è stato un po' come dire che non importa se ne capisci o no di calcio, si tratta solo di fortuna. E questo è risultato un po' "mortificante".
Per alcuni il declino del Totocalcio sarebbe iniziato con la nascita del Totogol: solita storia di bramosia di denaro. Il gioco del Totocalcio ha prosperato fino a quando, ai sistemisti
esperti di calcio, si sono affiancate schiere di "giocatori non intenditori". Per aumentare il ricavo dal gioco, allora al massimo, per spremere ulteriormente il giocatore è stato inventato il Totogol, gioco ancora più per esperti, che non il Totocalcio".
E' comunque difficile dare la colpa solo alla formula. Forse il discorso è molto più complesso, forse c'è la volontà di privilegiare giochi che rendono di più: sul 53, uscito di recente dopo aver rovinato più di una famiglia, sono stati giocati oltre 4 miliardi di euro. Oramai la schedina la giocano solo gli affezionati, i cosiddetti irriducibili, gli ultimi appassionati. Per gli altri, quelli che sognano l'improvvisa ricchezza che ti cambia la vita (?!), oramai la testa è da altre parti.

Giancarlo Rabacchi